mercoledì 16 febbraio 2011

Luca e Paolo, il peggio di Sanremo



Sempre sia difesa la satira. Che la facciano Vauro, Striscia la Notizia o Luca e Paolo.
Ma questo è solo uno spottone nazional-popolare su Rai1, in prima serata,  che pasticcia tutto e mette sullo stesso piano Montecarlo e prostitute, sputtanamenti (falsi) con inchieste serie e meticolose (verissime, anche se da provare).
Hanno pure infamato la Boccassini, dipinta come una vendicatrice su commissione (basta portarle qualche filmino e lei parte..). Una cittadina qualsiasi, che fa soltanto il suo lavoro di magistrato, ma ha avuto la sfortuna di trovarsi per le mani un processo del Presidente del Consiglio. Perciò viene continuamente esposta al pubblico ludibrio televisivo, messa sullo stesso piano del suo imputato eccellente, ma con un potere (mediatico e politico) infinitamente minore. Una cittadina contro un impero. Anche a Sanremo.
Questa è satira addomesticata e opportunamente pasticciata per andare in prima serata, su Rai1, nel programma più nazional-popolare (quindi politico..) della tv: Sanremo.
Rispetto per tutti i tipi di satira, sempre e comunque: ma ci sarà un motivo se su quel palco ci vanno Luca e Paolo, mentre Daniele Luttazzi deve starsene seduto a casa a guardarli in poltrona?

P.S: dal profilo Facebook di un certo Umberto Eco: “Ho dato un'occhiata a Sanremo. Sembrava regnare un pò di confusione e molto imbarazzo. Imbarazzo di tutto. Ovvero: come cantare quando c'è ben poco da cantare e come dire qualcosa su Berlusconi senza finire sospesi dai suoi editti.”

2 commenti:

  1. Concordo pienamente. D'altro canto mi preoccupa che il 46% degli Italiani abbia visto Sanremo quella sera, e me ne chiedo il perchè. Alla fine mi rispondo sempre (non senza una certa amarezza) che (ahimè) non avevano altro di meglio da vedere..

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  2. Se libertà dev'essere, lo sia per tutti.
    Gli italiani possano scegliere tra Sanremo e la Corazzata Potemkin, o tra Amici e Annozero.
    Luca e Paolo facciano satira su chiunque, liberamente.
    Daniele Luttazzi (o chi per lui) venga lasciato libero di esprimersi in tv, in prima serata.

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