venerdì 20 giugno 2008

Il vecchio clima politico

Finalmente si torna alla normalità.
L'opposizione fa l'opposizione e Berlusconi fa...Berlusconi!
Finalmente il Presidente del Consiglio ha gettato la maschera, se mai ce ne fosse stato bisogno, e ha ricominciato da dove aveva finito: le leggi ad personam o leggi vergogna, se preferite.
A dire il vero le prime avvisaglie si erano avute con il tentativo di salvare Rete 4 dal satellite in barba alle disposizioni dell'Unione Europea; si era proseguito con l'editto sulle intercettazioni quindi, si arriva all'emendamento salva-Premier dell'ultima settimana.
Un crescendo culminato in un approdo naturale sul terreno privato del Cavaliere.
Ma l'ultimo emendamento definito salva-Premier ha definitivamente fugato ogni dubbio e perplessità riguardo il nuovo Governo Berlusconi.
Originariamente ancorato saldamente al "crescente allarme sociale", alla "insicurezza della gente", alla "vergogna dei rifiuti", e dopo aver chiuso una campagna elettorale alquanto dimessa, il Governo ha cominciato a manifestare il suo reale obiettivo, quello di sempre: anteporre l'interesse privato di Berlusconi davanti ad ogni altro provvedimento facendolo passare come questione di urgente allarme sociale.
"In tutti gli stati europei il Premier è tutelato giuridicamente nel corso del suo mandato" si affannano a dire gli esponenti della maggioranza.
Verrebbe da chiedersi però se negli altri stati europei un candidato premier si presenti alle elezioni con delle pendenze giudiziarie.
L'opposizione ancora non se lo chiede, ma presto lo farà.
Almeno questa sembra trasparire dalla nuova linea adottata dal PD nei rapporti con il Governo.
Veltroni (finalmente, sarebbe lecito dire!) ha dichiarato che il dialogo sulle riforme con un governo che ha il solo obiettivo di garantire l'impunità di Berlusconi è impossibile.
Pertanto ha annunciato che il PD si opporrà con decisione alle ultime iniziative del Governo facendo ostruzionismo in aula e in autunno scenderà in piazza per manifestare il suo dissenso.
Tornando quindi al tema iniziale circa i ruoli delle forze parlamentari c'è da registrare l'importante inversione di tendenza del PD che peraltro, segue a ruota Di Pietro e l'Italia dei Valori.
Bene fa Veltroni a mantenere aperto uno spiraglio per la collaborazione riguardo alcune riforme per le quali c'è bisogno di convergenza.
Bene fa Veltroni a sbattere la porta in faccia di fronte a leggi palesemente incostituzionali e in continuità con i precedenti governi Berlusconi.
Inoltre questa scelta rafforza e non poco l'identità del Partito Democtratico che evidentemente appariva ed appare ancora poco delineata.
A posteriori risulta vincente e pratica la linea dell'IDV e di Di Pietro che bene faceva a diffidare di Berlusconi nelle vesti rinnovate dello statista.
Vesti che evidentemente gli stanno troppo strette addosso.