mercoledì 20 giugno 2012

Diavolo d'un mercato



I mercati sono popolati da banchieri che non pagano per i disastri che creano, da chi specula e si arricchisce proprio quando i debiti sovrani crescono e alle popolazioni viene chiesto di sacrificare il welfare, per rifinanziare un buco che non hanno creato. Tutto vero, tutto giusto, siamo tutti d'accordo, credo. Ma non manca un pezzo della storia?
Si perché a me sembra che i mercati siano anche quella cosa che, molto concretamente, ci ha consentito di costruire a debito le autostrade su cui viaggiamo, di pagare pensioni ai 40enni, di assecondare clientele e campanilismi vari ed eventuali. E ora che ci presentano il conto, in maniera più o meno rude, li trasfiguriamo in entità metafisiche, e creiamo un capro espiatorio utile a far sfogare un po' dell'indignazione montante nel popolo vessato per definizione: gli italiani. Sempre vittime, mai carnefici. Anche dopo aver goduto di ciò che non avrebbero mai potuto avere, se proprio il loro carnefice (?) non li avesse assecondati.  

giovedì 7 giugno 2012

Rifugiati: la Calabria chiede fondi, il Viminale tace

Foto da Flickr di Rete Studenti Massa
COSENZA - Traditi e abbandonati. È questo lo stato d’animo di quasi 35mila immigrati che lo Stato italiano ha prima accolto e poi lasciato a loro stessi. Ma dopo mesi passati invano a cavallo di attese e rinvii, adesso la bomba sociale dei rifugiati in Italia rischia di scoppiare per davvero. Da 8 mesi ...
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