mercoledì 15 giugno 2011

Fazio, sai che perdita

Fabio Fazio grida giustamente il suo disappunto per le pratiche dilatatorie che la Rai impone ad alcuni suoi dipendenti, nella definizione dei loro contratti. E lo fa molto opportunamente dalla prima di Repubblica, con seguito garantito.
Ora, Fazio con i suoi Che Tempo che Fa e Vieni Via con Me, realizza programmi di gran lunga tra i più interessanti e stimolanti culturalmente della televisione italiana. E questo viene abbastanza naturale da dire, relativamente al materiale umano propinatoci quotidianamente.
Ma se allarghiamo un pò lo sguardo e vogliamo andare anche oltre Fazio, siamo costretti a rispolverare il Divo Giulio:

lunedì 13 giugno 2011

Forza Italia!


Sarebbe stupido fare dei distinguo oggi, il giorno del riscatto, della vittoria di quel 50% di italiani volenterosi che si sono sobbarcati l'onere del voto anche per chi non è andato a votare su invito esplicito. In maniera illegittima, se è vero che è allo studio la possibilità di sporgere querela contro chi ha istigato i cittadini a non andare a votare. Potrebbe insomma, essere stato compiuto un reato. Ma oggi non importa.
Non importa neanche se saliranno sul carro dei vincitori anche quelli che prima hanno snobbato i quesiti referendari, poi ne hanno subito la raccolta delle firme, infine li hanno salutati con favore per poterne rivendicare il successo solo dopo il raggiungimento del quorum. Non si devono fare distinguo quindi tra chi ha votato e chi non ci è andato, tra chi ha votato SI e chi ha votato NO.
Oggi l'Italia e gli italiani si sono risvegliati da un torpore non più sostenibile, per riprendersi in tempo utile tre idee, non tre case con vista Colosseo o tre poltrone da sottosegretario: l'acqua, la giustizia, l'energia.
Oggi la Rete, il passaparola e la partecipazione dal basso sono riusciti laddove la passività trasmessa dalle televisioni ha dovuto segnare il passo, almeno questa volta. 
Perciò non importa assolutamente se del sacrificio di 25 milioni di persone, ne godranno altri 25 milioni che si sono limitati in molti casi a schernire, delegittimare e sconsigliare l'esercizio di un diritto, anzichè affermarne il valore per usufruirne in diverso modo. Putroppo è successo anche questa volta, ma non è bastato a fermare il moto d'orgoglio dell' altra parte. Quella migliore, oggi è proprio il caso di dirlo. 
La cosa preoccupante è che succede troppo spesso che cali il buio sulla Penisola del sole. La cosa importante è che il tramonto non può durare per sempre. E oggi è rispuntato il sole. Forza Italia!

martedì 7 giugno 2011

Santoro guadagna poco

"Due milioni trecentomila euro di liquidazione dalla Rai, per andare a guadagnare di più a La7. 
Bel colpo Santoro." 
[S.Menichini, direttore di Europa]

L'argomento principe usato per dimostrare che Santoro non fa del buon giornalismo è la recriminazione sui suoi guadagni. Il compagno Santoro (detto anche Sant'oro, che genialata!) specula sulle storie degli operai, lucrandoci sopra al momento giusto.
Da destra a sinistra è questo il mantra ricorrente.
E' evidente secondo questi signori che per essere legittimato a parlare di operai licenziati, Santoro dovrebbe prima infilarsi la tuta blu in trasmissione. Un pò come se per parlare di Dell'Utri, uno dovrebbe avere una condanna per mafia alle spalle.

mercoledì 1 giugno 2011

Le TV non servono


1) "Una delle cause per cui il centrodestra ha perso le elezioni e’ stata la serie di trasmissioni tv della Rai come ‘Annozero’, trasmissioni micidiali che hanno dato una visione distorta della realta’ di Milano e delle citta’ in cui si votava”.   
[S.Berlusconi, 01-06-2011]

2) “ci impegneremo in Parlamento affinche’ questo non possa piu’ accadere”. Tra le cause della sconfitta, le televisioni che sono “contro il governo, a parte Mediaset”. [S.Berlusconi, 01-06-2011]

3) "..trasmissioni micidiali come quella di Anno Zero su Milano: sfido chiunque abbia visto quei servizi a votare per la nostra parte’.   
[S.Berlusconi, 01-06-2011]

Riportate per piacere le parole odierne del Premier a chi,  in evidente malafede, da domani continuerà a sostenere che "le tv non servono a creare consenso", oppure che "possedendo le tv Berlusconi ha vinto e perso". Date ad ambo le parti lo stesso consiglio: chiaritevi e si insomma,  parlatevi. Ne avete bisogno.