mercoledì 15 giugno 2011

Fazio, sai che perdita

Fabio Fazio grida giustamente il suo disappunto per le pratiche dilatatorie che la Rai impone ad alcuni suoi dipendenti, nella definizione dei loro contratti. E lo fa molto opportunamente dalla prima di Repubblica, con seguito garantito.
Ora, Fazio con i suoi Che Tempo che Fa e Vieni Via con Me, realizza programmi di gran lunga tra i più interessanti e stimolanti culturalmente della televisione italiana. E questo viene abbastanza naturale da dire, relativamente al materiale umano propinatoci quotidianamente.
Ma se allarghiamo un pò lo sguardo e vogliamo andare anche oltre Fazio, siamo costretti a rispolverare il Divo Giulio:
 ... "Se mi guardo intorno non vedo giganti" diceva Andreotti. Come non pensare quindi a Fazio? Non alla sua altezza in centimetri, sia chiaro.
Fabio Fazio coi "suoi" libri e i "suoi" autori (quasi sempre gli stessi) in prima serata, ovviamente svetta tra tutti nella tv nostrana. Fa una tv di qualità, presenta libri di qualità e autori di spessore, ma non solo. 
Sarà per esigenze di spazio, sarà per indole personale, sta di fatto che non riesce mai a trovare il tempo o l'occasione giusta per mettere con le spalle al muro il suo ospite, per dare al pubblico la possibilità di formarsi il necessario giudizio critico sul libro e sull'autore. Insomma, manca sistematicamente lo slancio che gli permetterebbe di andare al di là della marchetta peraltro oggi ormai necessaria e propedeutica alla vendita di un libro. E lo fa consapevolmente, probabilmente per credo personale.
Fabio Fazio è il Vincenzo Mollica dei libri. Lo avete mai sentito muovere una critica ad un suo ospite?
Che tempo che fa è una marchetta continua e le marchette finiscono per nuocere anche e soprattutto ai libri realmente meritevoli, perchè si mette in moto un cortocircuito anti-selettivo e tutto sembra uguale poichè lo scenario, il conduttore e il pubblico plaudente non mancano mai all'appello. 
Il libro di Cassano lì è valido tanto quanto il libro di Eco, o quello di Saviano. E non che Cassano (anzi Pierluigi Pardo che gliel'ha scritto..) non sia meritevole da leggere, ma non fa "crescere" il lettore allo stesso modo di un tratto di storia del Medioevo narrato da Umberto Eco. Ma a Che Tempo che Fa la differenza non s'avverte, tutto è uguale, tutto scorre.
Perciò, sicuramente non arriverei ad augurarmi che Fazio venisse cancellato dalla Tv, ma andiamoci piano con gli elogi e i piagnistei preventivi. Ricordiamoci che di tutti si può fare a meno, anche di Fazio e delle sue marchette.

2 commenti:

  1. Sì, è vero. Fazio è uno che se giocasse a pallavolo farebbe l'alzatore: tende ad "assistere", "servire", "spalleggiare" i suoi ospiti. Ciò non toglie che il suo sia uno dei sempre meno programmi di qualità in tv: è pulito, si dicono cose piuttosto intelligenti e interessanti e per di più piacevole da seguire. Inoltre gli ascolti sono più che positivi. Se si dovesse tagliare, taglierei altro (per esempio Mi manda Rai3 sta andando male negli ascolti... ha bisogno di essere rinnovato o mandato in pensione). Secondo le ultime indiscrezioni, comunque, Che tempo che fa sarebbe stato confermato (manca solo l'ultimo sì, quello del CDA). Il programma che rischia di saltare è Report: la bravissima Gabanelli ha confessato di aver ricevuto dalla Rai una proposta che non la tutelerebbe dal punto di vista legale... praticamente le fanno condurre un programma che la "espone" molto senza tutelarla. Vediamo che succede!

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  2. La soluzione è: far scrivere a Cassano un trattato sul Medioevo. Apriamo una petizione online per convincerlo?

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