sabato 15 settembre 2012

Credetegli

Matteo Renzi

Prima va a casa di Silvio, sì proprio ad Arcore, nella sua abitazione privata, "a chiedere soldi per la sua città, Firenze". Eppure lo fa di soppiatto, chissà quanto inconsapevole di poter essere scoperto. Non troppo, a giudicare dal grado di sorpresa pari allo zero, che mostra quando viene puntualmente beccato, rivendicando il diritto alla sua visita. Ma il ricevimento a casa di Silvio non basta, non gli credono ancora.
Allora l'Espresso tira fuori la storia del partito della "Rosa Tricolore" che, guardacaso, formerebbe proprio con l'appoggio dell'ex Premier. Ma niente, neanche allora viene preso sul serio.
Ricomincia così dalle ricette economiche del suo programma politico, un invitante mix di liberismo della prima ora e Marchionne-style ("la vera modernità", sigh). Proprio ciò che ci vuole, insomma, per uscire da questo preciso momento storico. Niente da fare però, neanche stavolta gli credono. 'Sti italiani, ma perchè non danno fiducia ai gggiovani?
Così pensa bene di sferrare il colpo finale, di compiere la mossa decisiva, di estrarre il jolly dal mazzo. Presenta la sua candidatura alle primarie del PD, e chiede i voti del PDL. Speriamo che, almeno stavolta, gli crederanno.