giovedì 21 maggio 2009

Sul mio paese

Alle prossime elezioni amministrative del 6/7 Giugno a Civita si presenterà una sola lista, formata dalla maggioranza uscente con alcune new entry.
Fino a poco tempo fa Peppino Marchese aveva avanzato la sua candidatura cercando di formare una lista da presentare alle elezioni. Non ci è riuscito, si è ritirato e questo è un demerito. Non del tutto suo, ma è un demerito. Al contrario, una medaglia al merito va ad alcuni, che contattati da Peppino per entrare in lista si negarono a causa di legittimi impegni lavorativi. Coerentemente con se stessi oggi si ritrovano candidati in lista, nell’unica lista presente.
Adesso le possibilità sono due: che si raggiunga il quorum dei votanti e venga eletta la lista in questione, oppure che non si raggiunga il quorum e Civita venga commissariata per un periodo utile a formare nuove liste elettorali, per tornare alle urne sperando in esiti diversi.

martedì 19 maggio 2009

Sapere di non sapere



In uno di quei sondaggi pre-elettorali utilissimi ad aprire dibattiti e alimentare discussioni prima delle elezioni, ma rivelatisi di anno in anno meno affidabili nella veridicità delle previsioni ho notato un aspetto interessante. Il grafico di cui sopra mette in relazione le risposte degli intervistati sulle loro intenzioni di voto e il loro grado d’istruzione maturato al momento dell’indagine conoscitiva.
Non può che risaltare agli occhi il dato dei (presunti) votanti del PDL: le cifre dicono che più si abbassa il grado d’istruzione degli elettori, più si alza la percentuale di votanti per quel partito.
Non ci sarebbe nulla da sorprendersi se ci ricordassimo questa dichiarazione: “Il pubblico a cui devo rivolgermi sono delle persone che hanno al massimo la seconda media come titolo di studio e sedevano all’ultimo banco”.

venerdì 1 maggio 2009

Chi controlla chi?

L’Italia non è un paese completamente libero dove poter esercitare il diritto di informare.
E’ questa la sintesi del rapporto annuale sulla libertà di stampa nel mondo, pubblicato dall’associazione indipendente e senza scopi di lucro Freedom House. Se in passato l’Italia si posizionò al 156esimo posto di questa classifica, nel 2008 il nostro Paese è sceso di ulteriori posizioni, caso unico tra i paesi occidentali considerati unanimemente delle democrazie compiute.
La causa che l’associazione imputa al risultato dell’Italia è “ la situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati ”. In sintesi il conflitto d’interessi.