martedì 4 novembre 2008

A volte ritornano ...


“Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d' autore. La giustizia, la tv, l' ordine pubblico. Ho scritto tutto trent' anni fa.”
(REPUBBLICA – AREZZO, 28 SETT 1993)

“Sul Piano di rinascita democratica l'unico che può andare avanti é Berlusconi”.
(ANSA - FIRENZE, 31 OTT 2008)

Parole e musica firmate Licio Gelli.
Passano gli anni ma resistono piani di rinascita, venerabili maestri, poteri più o meno occulti.
Ho sempre avuto la curiosità di capire cosa fosse la P2 e quali fossero gli obiettivi che si proponeva di raggiungere. Ho colto l’occasione di leggere il Piano di Rinascita Democratica in questi giorni durante i quali ha destato clamore l’arrivo in prima serata tv di Licio Gelli.
Ancor più clamorose sono state le dichiarazioni che il Venerabile Maestro ha fatto circa l’attuazione del Piano di Rinascita Democratica e il collegamento con l’attuale governo.
L’obiettivo primario della Loggia segreta Pubblicità 2 era di costituire un club formato da 30-40 persone con le mani in pasta su vari livelli della vita italiana ma, soltanto i migliori nel loro campo (imprenditori,politici,magistrati, operatori finanziari, amministratori pubblici), con ognuno capace di ”dettare legge” all’interno del proprio settore.
Il piano era Democratico perché non voleva in alcun modo che accadesse un rovesciamento del potere istituzionale a mo di golpe ma, prevedeva lo svuotamento dall’interno della democrazia attraverso l’affiliazione al club di soggetti sempre più influenti sul panorama nazionale per arrivare infine (attraverso una catalogazione dettagliata di obiettivi a breve, medio e lungo termine) a governare il paese. Tutto ciò in modo tale da perpetuare, quantomeno, l’influenza dei componenti del club nell’elite del Paese, lasciando il sistema di potere sempre nelle stesse mani.
Tutto in linea con la legge, tutto in modo occulto senza alcun colpo di Stato.
Tutto attraverso una sottile ragnatela fittissima partendo dal mondo politico, passando per stampa e sindacati con fine ultimo il consenso dei cittadini.
La cosa sconcertante è che i punti da attuare contenuti nel Piano sembrano specchiarsi nell’agenda politica dell’attuale governo, per stessa ammissione dell’ottimo Gelli .
Quindi scrivo sconcertante e non sorprendente, vista l’attualità delle esternazioni riportate sopra.
La loggia si proponeva di selezionare esponenti del campo politico e distribuirli in tutti gli schieramenti di destra e sinistra per controllare l’intero panorama politico: accanto ai “politici scelti” dovevano esserci i “giornalisti scelti”, mezzo di propaganda e dichiarati simpatizzanti dei primi, utili se non altro a costruirgli un’ immagine ottima.
Riguardo i sindacati bisognava cercare di marcare le divisioni e i contrasti fra le opposte fazioni interne in modo da scatenare lotte intestine che avrebbero portato prima o poi allo scioglimento o alla perdita di credibilità degli stessi dinanzi ai lavoratori.
Ma è proprio riguardo la “rinascita politica” che il piano presenta degli aspetti molto attuali: infatti qualora un componente della loggia fosse riuscito ad essere eletto a capo del governo, il piano si sarebbe semplificato enormemente perché l’obiettivo di lungo termine (il consenso dei cittadini) sarebbe stato raggiunto senza la stesura dell’articolata tela di rapporti di cui sopra.
E’ noto come il Presidente Berlusconi fosse all’interno della loggia, possedendo la tessera P2 numero 1816. Che bella accelerata che ha subito il piano eh! Seppur con 30 anni di differita, ma ci siamo ormai!
Infatti: per i magistrati si proponeva (e si sta proponendo) di introdurre esami psico-attitudinali per l’accesso alla professione oltre che la responsabilità civile (per colpa) di coloro che avrebbero sbagliato.
Riguardo la Pubblica Amministrazione si proponeva (e si sta proponendo) di pagare parte delle pensioni dei dipendenti statali (la P2 era più drastica, il provvedimento riguardava gli stipendi) in buoni statali (BOT) quotati al 9% e non commerciabili per 2 anni.
Riguardo la stampa si proponeva (oggi, sembra quasi anacronistico ripeterlo) di acquisire mezzi di informazione dominanti nel paese (L’Espresso, Panorama) e creare una tv via cavo (Canale 5 nacque così e sappiamo a chi è in mano da sempre) per soggiogare l’opinione pubblica sotto le proprie idee di restaurazione e mantenimento del potere.
Riguardo le norme della Giustizia si proponeva (e si propone or ora) la separazione delle carriere tra P.M. (che indaga) e Giudice (che decide in base agli atti da lui stesso raccolti, in veste di P.M., o consegnatigli da terzi); la responsabilità del Ministro della Giustizia sull’operato del P.M. (pensate se Alfano fosse responsabile e controllore del pool di Milano: credete che le indagini sinora svolte su Berlusconi si sarebbero compiute ugualmente, con il P.M. e i giudici morsi alle caviglie dal Ministro ad personam?); infine, la riforma del C.S.M. direttamente controllato e responsabile di fronte al Parlamento (risultato: cancellazione totale dell'autonomia della Magistratura con conseguente unione e commistione tra potere legislativo e potere giudiziario, insomma roba da terzo mondo).
L’attualità dei temi e delle proposte è palese tanto da dover ammettere che le affermazioni di Gelli non possono essere campate per aria, bensì sono fatte con cognizione di causa.
Ecco perché sostenere che la P2 oggi è al Governo non è poi così azzardato se guardiamo nel merito delle cose.