mercoledì 24 giugno 2009

Lavoro senza patria


Secondo l’Istat i bisogni dell’italiano medio rispondono a due necessità (tenere per una squadra di calcio non è compreso nel conteggio, anche se spinge a spendere cifre considerevoli): avere un posto di lavoro, possibilmente a tempo indeterminato e possedere una casa di proprietà, che nella stragrande maggioranza dei casi significa venti/trenta anni di mutuo.
Inoltre l’italiano medio nell’ ottanta % dei casi dichiara di guadagnare meno di ventimila € all’anno.

domenica 21 giugno 2009

Il Re è nudo

-------- PUBBLICATO SU www.agoravox.it --------



Il regime arcoriano sembra volgere al termine. Ci sono i presupposti per non assistere alla conclusione di un nuovo Ventennio, forse dovremo accontentarci solo di questi tre lustri. Potrebbe cadere, travolto dalle stesse insegne che andava pubblicizzando lungo tutta l’Italia.
Il fregio di tante battaglie è diventato sfregio. Le medaglie e la gloria mutate in pubbliche umiliazioni e insopportabile disonore. L’orgoglio e il vanto,repentinamente trasformatisi in vergogna e terrore di essere smascherati.
Seppur in regime di par-condicio il black-out di tutti i TG nazionali (ad esclusione del TG3) sulla vicenda, la dice lunga sulla gravità della stessa.
Un Premier forse già ricattato (se così, onore alle mutande per non aver ceduto), ma tuttora ricattabile dalle sue conoscenze che definire border-line sembra un eufemismo.

venerdì 12 giugno 2009

Quello che la Chiesa non dice

C’era una volta uno Stato grande, unificato, laico e con delle leggi valide per ogni suo cittadino. Al suo interno ne conteneva uno infinitamente più piccolo, confessionale ed estraneo alle leggi di cui sopra, potendo disporre delle proprie autenticamente custodite. C’era una banca controllata da questo Stato più piccolo, che per suo conto si occupava di opere caritatevoli: il suo nome era I.O.R. , Istituto per le Opere Religiose. Lo Stato che la controllava e la controlla era ed è piccolo, ma con moltissimi fedeli al di fuori dello stesso: il Vaticano.
Lo Stato grande e laico era ed è l’Italia.

martedì 9 giugno 2009

E’ la stampa, bellezza!



Quando vi dicono che il confitto d’interessi è un’ invenzione della stampa di sinistra.
Quando vi dicono che il conflitto d’interessi non interessa agli italiani.
Quando vi dicono che il digitale terrestre garantirà il pluralismo dell’informazione.
Quando vi dicono che Mr. B. è “ l’editore più libero del mondo” (se pensate di aver già sentito queste parole dal diretto interessato , bè di certo non vi sbagliate).
Quando vi dicono che Mediaset non è un comitato elettorale, ma è piena di professionisti della (dis)informazione.
Quando vi dicono che Freedom House, che classifica l’Italia come semi-libera nell’informazione non è un organismo indipendente, ma è strettamente collegata alla stampa di sinistra (ancora?!?).
Quando vi dicono che su tutte le tv e i giornali italiani il capo del governo è sbeffeggiato da mattino a sera.
Quando vi dicono che non è assolutamente vero che le nomine Rai sono state stabilite nella residenza personale del Premier, eppure i nomi che circolavano vanno puntualmente a sedersi sulle loro nuove poltrone.
Quando vi dicono che la “ stampa estera è insufflata (?!?!) dai giornali italiani".
Quando vi dicono che Murdoch ordisce un complotto internazionale contro il premier italiano servendosi di firme autorevoli dei suoi giornali appositamente pagate.
Quando un marito vi dice che la moglie con cui vive da 29 anni legge di quello che lui combina dai giornali, venendone " sobillata " al punto da optare per il divorzio inconsciamente, perchè confusa dai fogli sovversivi ed ufficialmente dichiarata priva di intendere e di volere a mezzo stampa.
Quando vi dicono che “ non bisogna parlare delle vicende private ” di un uomo che stampa un’agiografia sulla sua vita coniugale e la spedisce via posta ordinaria a 52 milioni di persone prima delle elezioni.
Quando vi dicono che “ il consenso del Premier si aggira attorno al 76 % degli italiani “, salvo poi dover sottrarre anche la percentuale dell’ ex-Alleanza Nazionale da un modesto 35 % per racimolare i millantati consensi in pompa magna, ante-elezioni.
Quando vi dicono che il PDL “ è vicino al 51 % dei consensi “ salvo poi ritrovarsi al 45 % con la Lega incorporata e in perdita di 2 punti rispetto a 1 anno fa.
Ecco, quando vi dicono tutte queste ******ate fategli vedere questo bel video.