martedì 15 marzo 2011

Romano Luperini

DOMANDA Nel 1968 Pasolini scriveva: "I contestatori sono tutti borghesi, figli di papà. Io sto con i poliziotti, servili per necessità". Professore, anche i "figli di papà" potevano scendere in piazza a manifestare? 

Romano Luperini: "Dire che nel '68 i contestatori erano tutti "figli di papà" è falso. Il boom delle iscrizioni all'università è avvenuto proprio in quegli anni. Si passò da 200mila a 800mila studenti ed aule e strutture rimasero le stesse di prima. Si aprirono le porte a nuovi studenti, di varia estrazione sociale, finora rimasti esclusi dagli studi universitari. Prima del '68 le Università erano frequentate solo da pochi privilegiati. Furono i "nuovi" studenti a protestare, non i "figli di papà", interessati solo a mantenere i loro privilegi acquisiti per via ereditaria".

D. Sabato scorso, 12 Marzo, il popolo della scuola ha manifestato. La reazione del ministro Gelmini non si è fatta attendere. Si può scendere in piazza a difendere la scuola pubblica, se si mandano i figli alle scuole private? Chi protesta oggi, è incoerente come i sessantottini "figli di papà"?