lunedì 13 giugno 2011

Forza Italia!


Sarebbe stupido fare dei distinguo oggi, il giorno del riscatto, della vittoria di quel 50% di italiani volenterosi che si sono sobbarcati l'onere del voto anche per chi non è andato a votare su invito esplicito. In maniera illegittima, se è vero che è allo studio la possibilità di sporgere querela contro chi ha istigato i cittadini a non andare a votare. Potrebbe insomma, essere stato compiuto un reato. Ma oggi non importa.
Non importa neanche se saliranno sul carro dei vincitori anche quelli che prima hanno snobbato i quesiti referendari, poi ne hanno subito la raccolta delle firme, infine li hanno salutati con favore per poterne rivendicare il successo solo dopo il raggiungimento del quorum. Non si devono fare distinguo quindi tra chi ha votato e chi non ci è andato, tra chi ha votato SI e chi ha votato NO.
Oggi l'Italia e gli italiani si sono risvegliati da un torpore non più sostenibile, per riprendersi in tempo utile tre idee, non tre case con vista Colosseo o tre poltrone da sottosegretario: l'acqua, la giustizia, l'energia.
Oggi la Rete, il passaparola e la partecipazione dal basso sono riusciti laddove la passività trasmessa dalle televisioni ha dovuto segnare il passo, almeno questa volta. 
Perciò non importa assolutamente se del sacrificio di 25 milioni di persone, ne godranno altri 25 milioni che si sono limitati in molti casi a schernire, delegittimare e sconsigliare l'esercizio di un diritto, anzichè affermarne il valore per usufruirne in diverso modo. Putroppo è successo anche questa volta, ma non è bastato a fermare il moto d'orgoglio dell' altra parte. Quella migliore, oggi è proprio il caso di dirlo. 
La cosa preoccupante è che succede troppo spesso che cali il buio sulla Penisola del sole. La cosa importante è che il tramonto non può durare per sempre. E oggi è rispuntato il sole. Forza Italia!

2 commenti:

  1. E' proprio vero: "[tutto quello che ha fatto una parte] non è bastato a fermare [...] l'altra parte. Quella migliore [...]". Oggi abbiamo vinto tutti, ha vinto l'Italia che ha capito quanto fosse pericolosa l'inerzia a cui si stava abituando. Abbiamo vinto tutti e forse non è il giorno di fare ulteriori riflessioni, ma qualche conclusione, secondo me, si può tirare. In particolare, mi infastidiscono i sempre più confusi e imbarazzati esponenti del governo che sostengono che questo referendum non abbia un valore politico. Come no? Gli italiani hanno votato in massa (nonostante il tempo da mare, gli inviti a non votare, il blocco mediatico, le date sbagliate, ecc.) bocciando così 4 proposte politiche del governo (una più delle altre, ma direi pure tutte e 4 visto che è il governo che prende certe decisioni, anche se di carattere non propriamente politico). Questa è una sconfitta del governo; questo è un ulteriore segnale che la maggioranza non è più tale (e non deve bastare quella numerica in Parlamento, ottenuta noi sappiamo come). Mentre un Di Pietro gongola per il risultato del referendum da lui voluto e invita a festeggiare e basta, gli altri leaders dell'opposizione (Bersani e Vendola) insistono: "Berlusconi salga al colle", "Oggi il Paese manda un messaggio chiaro: liberino il campo e consentano all'Italia attraverso elezioni anticipate di tornare a respirare. La maggioranza è assai malconcia ed incapace di offrire prospettive di crescita e sviluppo al Paese".

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  2. nico è la prima volta che leggo il tuo blog
    stranamente mi trovo d'accordo con te
    iame scherziarign si sempri
    mos u laf

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