lunedì 22 novembre 2010

Notizia: Moratti torna Moratti

Rafa Benitez e Massimo Moratti
Ciclicamente Moratti torna Moratti. Passata l’ubriacatura Mourinho, messo lì cicciobello-Benitez, il Presidente torna a farsi dettare dichiarazioni, agenda e umori da giornali e tv. 

Anzi, fa ancora peggio. Ripete e rilancia le stesse illazioni di trasmissioni come Studio Sport, che ricordiamolo, in tempi di magra per i rossoneri, mandava a nastro continuo le prodezze di Ronaldinho o di Seedorf in allenamento, non potendo glorificare quinti posti e distanze siderali dai cugini in vetta. Eppure, se perfino la Gazzetta scrive grossomodo le stesse cose, vorrà dire che un fondo di verità dovrà pur esserci. Come c’è sicuramente una drammatizzazione che in altri casi non c’è stata.
In ogni caso, non è difficile ammettere che la crisi dell’ Inter c’è, ed è evidente. Il nervosismo pure, basta vedere Eto’ò.
Eppure di questi tempi, ciò che stona maggiormente è l’incapacità del Presidente di tutelare la sua squadra. Moratti fa tutto il contrario, getta ancora più benzina sul fuoco.
I giornali titolano: “Benitez non mangia il panettone”. E Moratti risponde: ”La situazione è negativa, abbiamo tanti infortuni, però mi aspetto una reazione adeguata dalla squadra. Fiducia a Benitez, ma contro il Twente è importantissimo vincere.”
Così è inevitabile farsi qualche domanda del tipo: perché da quando Mourinho ha preso altre strade, non c’è nessuno che risponde alla stampa rinnovando, molto semplicemente, la fiducia all’allenatore che guida la squadra da soli due mesi? Dove sta la misteriosa utilità di metterlo in discussione continuamente, in modo da avvalorare lo stillicidio dei nomi dei possibili sostituti, ormai sulle bocche di tutti?
Eppure Moratti dovrebbe saperlo. Ci è già passato. Innumerevoli sono state le stagioni in cui i cambi di allenatore erano più frequenti delle vittorie della squadra. Moratti dovrebbe aver ormai imparato che solo con la stabilità dell’allenatore, si può costruire una squadra vincente. E che dopo una stagione come la scorsa, non si può pensare solo a trovare un sostituto per la panchina vacante.
Non ha voluto fare investimenti per rinnovare la squadra perché il bilancio andava risanato? Benissimo, lo dicesse. Come dovrebbe dire anche che un ciclo è ormai finito, che la squadra andrebbe ringiovanita e per un po’ non si vincerà. Ma dia piena fiducia all’allenatore che dovrà guidare questa rivoluzione.
Perché vuole tornare indietro di 8 anni, all’Inter pre-Mancini? Perchè continua a delegittimare Benitez mettendolo in discussione? La soluzione alla crisi è restare senza allenatore a fine Novembre? E chi sarebbe il guru da ingaggiare in grado di cambiare le sorti della squadra? E' tutto un mistero, o non proprio.  
Forse, con un po’ di sforzo e un pizzico di malignità, attraverso il calcio si potrebbe fare un pò di chiarezza. Capendo, per esempio, perché l’Azienda di famiglia con la A maiuscola (quella petrolifera) non sia nelle sue mani, ma in quelle in ogni caso poco rassicuranti, del fratello. A riprova, leggetevi qualcosa sugli operai sardi della Saras morti sul luogo di lavoro.
Ma sicuramente, queste sono solo dicerie da maligni. Vero?

Post Scriptum: che sbadato, quasi dimenticavo. Chi scrive è in conflitto d’interessi con la materia trattata. Ri-leggere tutto con attenzione alla luce di quanto contenuto in questa postilla.


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