venerdì 18 marzo 2011

Qui (non è) Radio Londra

Ogni sera, dal Lunedi al Venerdi su Rai 1, dalle ore 20 in poi vanno in onda in serie: il Tg1, il nuovo programma di Giuliano Ferrara intitolato "Qui Radio Londra" e Affari Tuoi.
Ecco gli ascolti Tv di Giovedì 17 Marzo 2011, su Rai1 dalle ore 20 in poi. I dati sono impietosi:  




-TG1                       6.684.000  (25.22%)
-Qui Radio Londra    4.981.000   (17.71%)
-Affari tuoi                6.098.000   (21.10%)

Un milione e 700mila spettatori, pari al 7.5% del totale delle tv sintonizzate su Rai 1 dopo il Tg1 delle 20, vede apparire Giuliano Ferrara e lascia Rai1.
A voler essere essere buoni, spegne la tv e fa altro. Volendo essere cattivi, si sposta su Mediaset e accresce audience ed entrate pubblicitarie del Biscione, provocando un grosso danno economico alla Rai.
Finito Ferrara, un milione e 100mila spettatori (pari al 3,5% degli "scappati") che hanno lasciato in massa Rai1, torna per seguire Affari Tuoi. 600mila del milione e 700mila "scappati" invece, sono andati via e non sono più tornati. Con conseguente perdita definitiva di audience e di entrate pubblicitarie per la Rai.
Ciò non significa che bisogna valutare un programma tv, un libro, una canzone o altro, soltanto dal grado di successo riscontrato sul pubblico, sugli spettatori. Ogni tanto però non guasterebbe.
Soprattutto se chi dovrebbe farlo non lo fa. E soprattutto se costui è la stessa persona o parte politica ("vado in tv a difendere Berlusconi", ha detto Ferrara) che predica il mantra del profitto, della sola logica del profitto per un'azienda. Ma la predica soltanto fin quando riguarda gli altri.
Ferrara è beneficiario di un contratto per 190 puntate, da 1,5 milioni di euro per due anni con opzione per il terzo. Fanno 3000 euro a serata, circa 1000 euro al minuto, 15 mila euro a settimana.
Soldi pubblici, di un'azienda pubblica, pagati con i soldi del canone dei cittadini, che fuggono in quasi 2 milioni per i 3 minuti di durata di questo programma.
Se fossimo in un Paese normale basterebbe porsi una sola domanda, per decidere cosa fare di Ferrara e del suo programma: cui prodest?
Ma siamo in Italia, e Qui (non è) Radio Londra.

4 commenti:

  1. SE LA TV E' UNA TV DI STATO LA QUESTIONE DEGLI ASCOLTI E' (E DEVE ESSERE) MESSA IN SECONDO PIANO.
    ALTRIMENTI IL CANONE CHE LO PAGHIAMO A FARE?

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  2. Sai, piacerebbe anche a me che fosse così. Gli ascolti sono usati per criticare trasmissioni qualitativamente eccellenti, ma politicamente sgradite. Perciò ho voluto usare appositamente lo stesso argomento, contro chi lo usa in maniera strumentale.

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  3. Gli ascolti del programma di Ferrara continuano ad essere questi, a distanza di qualche mese dal suo debutto molti telespettatori continuano a cambiare canale dopo il tg1 (che ieri sera ha avuto lo stesso ascolto del tg5 dopo un lungo periodo di leadership, seguito da un calo che comincia a preoccupare) per poi tornare, in parte, per guardare Affari tuoi. Ma la poltrona dell'Elefantino è sicura, forte del contratto di cui sopra... alla faccia di quelli che fanno ascolti da record e si beccano critiche e mancate conferme (Saviano, Annozero, ecc.).

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  4. Claudia, che dire, d'accordo con te anche qui!

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