venerdì 5 novembre 2010

Se Travaglio sbaglia


Marco Travaglio ad Annozero
Avvertenza: il post che stai per leggere è frutto di una mia opinione. 
La quale è opinabile da te e da altri (magari la maggioranza), poiché del tutto personale.
Allora, sulla validità degli scritti di Marco Travaglio non credo qualcuno senta la necessità di un mio parere, che potrebbe apparire anche scontato ai più.
Tuttavia, ultimamente Travaglio e altri sembrano vittima della sindrome di Stoccolma. Cioè, della sindrome della vittima che comincia a giustificare qualcuna delle attenzioni che gli riserva il suo aguzzino.


Scrivo ciò perché a furia di sentirsi dire frasi del tipo, ”parli sempre di B.”, “qualcosa di buono l’avrà fatta B. ammettilo”, “sei solo un anti-B.”, Travaglio deve essersi convinto che ogni tanto si deve dare ragione agli sgherri di B. Anche a prescindere dalla logica, della quale ogni tanto si può fare a meno.
Così a margine dell’ultima vicenda su prostituzione e stili di vita di B. medesimo, si legge e si sente spesso Travaglio dire di essere totalmente disinteressato al privato del Premier, perché è meglio concentrarsi soltanto su eventuali reati.
Ancora, il vicedirettore del Fatto spiega che le campagne scandalistiche di qualche giornale (preciso riferimento a Repubblica) rischiano di derubricare le gesta del Premier a gossip d’accatto spostando l’attenzione dai veri problemi di queste vicende: la sicurezza del Presidente, possibile vittima di ricatti e gli abusi di potere.
Altro effetto collaterale spiega Travaglio, è quello di offrire il fianco a facili strumentalizzazioni del centrodestra e della stampa vicina, i quali non aspettano altro che un assist per ridurre gli scandali del Premier a campagne moralistiche o a gossip della sinistra.
Dunque, dico perché non sono affatto d’accordo.
Travaglio dovrebbe spiegare perché un Presidente del Consiglio che ostenta la sua famigliola sorridente mandando in tutte le case degli italiani un opuscolo non richiesto che ne celebra l’unità, non dovrebbe essere oggetto di domande e di “campagne” su presunte (o provate) frequentazioni con prostitute.
Travaglio dovrebbe inoltre spiegare perché un Presidente del Consiglio che partecipa al Family Day ed elogia il matrimonio e le unioni durature tra uomo e donna, non dovrebbe poi spiegare la sua vita disordinata agli stessi italiani a cui ha raccontato di vivere in una famiglia-modello.
O Travaglio pensa come il Cavaliere(!), che sia lecito ostentare l’aureola da marito-padre modello quando bisogna accaparrarsi qualche voto e invece, rivendicare uno stile di vita libertino nel momento in cui si devono giustificare comportamenti discutibili?
Delle due, l’una: o si deve stare in ogni caso sotto la luce dei riflettori (come è normale che sia per un uomo pubblico), oppure si deve proteggere la propria privacy sempre e comunque.
Anche quando ci si potrebbe lucrare sopra, in termini elettorali.
Infine, senza voler scomodare Cicerone per simili bassezze, sarebbe bene pretendere dalla classe dirigente comportamenti da poter prendere a modello e non solo il rispetto elementare del codice Penale.
E questo non è moralismo, ma buon senso condiviso dal resto delle democrazie occidentali e non.
E ricordiamoci che di solito l’accusa di moralismo proviene dagli immorali che devono in qualche modo giustificare la propria condotta, della quale si vergognano e non ne vanno evidentemente fieri.
Altrimenti lascerebbero liberi i moralisti di parlare e “rosicare”, o no?
Perciò caro Travaglio, ci auguriamo che tu guarisca presto da questa maledetta sindrome, certi della repellenza della tua penna alle giustificazioni berlusconiane.

28 commenti:

  1. Mmm...con molta cordialità, non sono d'accordo Nicola. Nel senso che, effettivamente il privato di Berlusconi non è il privato di un comune cittadino, ok, e sicuramente chi va a zoccole e mostra comunque una propensione di scopare sempre co...munque e dovunque non può proclamarsi difensore della famiglia. Il problema è un altro: è più importante battere su questo tasto oppure sul fatto che B. è talmente fuori controllo da commettere reati e mettere a rischio se stesso e il paese per andare a mignotte? Io credo che vista la realtà delle cose Travaglio faccia bene a insistere sugli aspetti legali e sui rischi per la sicurezza più che sul lato prettamente morale. Questo, ovviamente è solo il mio pensiero :)

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  2. sono pienamente d'accordo con te Nicola!

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  3. Sai Cristiano non sono d'accordo con te perchè fermarsi al solo punto di vista legale significa dover ingoiare poi per forza tutto quello che non è prettamente illegale, ma magari solo inopportuno. E in politica la maggior parte delle volte... accade che un comportamento sia solo inopportuno, ma magari legale. Perciò anche al fine di coinvolgere l'opinione pubblica bisognerebbe andare oltre il Codice e non stare al gioco dei "garantisti" che aspettano la Cassazione per poter dire che uno faceva il pedofilo 10 anni prima (esempio..).
    Poi te che ci hai lavorato insieme penso lo conoscerai anche un pelino meglio T.!

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  4. Il problema del signor Travaglio secondo me è un altro :
    1) sà che da qui a breve potrebbe arrivare anche sulla sua testa una discreta quantità di spazzatura...
    2) si é reso conto che il suo prodotto inizia a riscuotere poco successo e sta pe...nsando di cambiare profilo
    3)sicuramente sogna di entrare a far parte anche lui della casta e deve trovare il modo di far digerire una sua candidatura ai nuovi compagni di merenda Fini e Casini

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  5. se permetti ti rispondo sui punti:
    1-mi fa piacere che sei al corrente prima di me e molti altri che sta per arrivare un bel dossier dell'amico Vittorio.
    2-per quanto ne so, il Fatto vende solo 150 mila copie al giorno, Annozero fa solo 6 mil...ioni di spettatori a serata e i libri dell'amato T. hanno toccato quota 3 milioni di copie: se questo lo chiami poco successo...
    3-non penso che si candiderà mai in politica, non ha il necessario curriculum..

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  6. ...il signor Massaro sa che dice delle cose abbastanza gravi, specie al punto 1?

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  7. Caro Nicola, se passi da antiB ad antiT in una volta sola ti perdi un sacco di lettere di mezzo (sono appena sveglio e non mi và di contarle) e te ne rimangono poche per il futuro. Non credo che tra la tua posizione e quella di Travaglio ci... sia tanta differenza, l'obiettivo è lo stesso la strada è diversa. Il mio pragmatismo mi porta a vedere solo l'obiettivo quindì della strategia per raggiungerlo poco me ne frega.
    Il problema stà proprio nell'obiettivo!!
    Oggi mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa sul nuovo collegato al lavoro firmato ieri da Napolitano e che riduce la prescrizione per l'impugnazione dei licenziamenti e della nullità del termine dei contratti a tempo determinato da 5 anni a 60 gg.
    Invece no, da una settimana sento parlare di Bunga Bunga e di altre puttanate che ben poco hanno a che fare con la vita reale delle persone.
    Chi mi conosce sà che non sono Berluconiano e ne tantomeno dalemiano, prodiano, finiano, bersaniano o mariniano, io valuto l'uomo politico per quello che è il suo lavoro da politico, ossia valuto le leggi e i provvedimenti che prende o le proposte che sostiene. Come io sul mio lavoro non voglio essere valutato per i miei comportamenti privati ma solo per ciò che faccio in Azienda, così un politico andrebbe valutato per la politica e basta.
    Anche sulla coerenza tra vita privata e attività pubblica c'è qualcosa che non mi piace. Il politico è qualcuno che ha un idea di società alla quale aspira non qualcuno che vuole che la società sia come il suo mondo. Ti faccio un esempio su di me, io ogni tanto mi fumo una canna ma la mia idea di società non prevede la loro legalizzazione, non mi piacerebbe "un mondo nuovo alla huxley".
    Non ho valutato Marrazzo per i trans e non valutero nemmeno B per il bunga bunga.
    In questo paese c'è bisogno di politica e di idee, perchè la politica è una delle cose più belle che esistono e le idee sono quelle che l'alimentano

    Mi dispiace vedere sprecare le idee e ridurre la politica a questioni di così bassa lega.
    Mi piacerebbe che il tuo talento nello scrivere fosse indirizzato a cambiare il mondo e il mondo non è ne B ne T. Gli Anti sono statici per definizione o al massimo si muovono per reazione, occorre essere avanguardia.
    Un abraccio e Buon WE
    Gianni

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  8. Ciao Gianni, mi fa molto piacere sentire persone che parlano di temi concreti. Grazie anche del "talento", faccio quello che posso..
    Eppure mi dispiace che ti fermi a Anti-B o Anti-T..ciò equivale a prescindere dai fatti e a fermarsi a facil...i contumelie, tipo gli immorali che chiamano moralisti gli altri, oppure i Feltri che siccome uno ruba, trovano un altro ladro e dicono "quello fa lo stesso, quindi che male c'è?". Insomma è meglio guardare a ciò che dice T. e non mettersi a contare le volte che parla male di B. o di Prodi: la storia non la fanno i giornalisti, loro possono solo scriverne. Perciò sarà anche bassa lega (e sono d'accordo con te) ma questo passa il convento, non vedo perchè fare finta di nulla e tirare avanti. Questo non penso si chiami giornalismo. Chiudo su due punti:
    1- penso che la vita privata diventi importante per un politico quando questo la mette in piazza o la spedisce in tutte le case degli italiani. Se gli piace farlo quando tutto "va bene", dovrà accettare anche che se ne parli quando divorzierà e frequenterà D'Addario e compagnia.
    E' importante che se ne parli anche perchè B. va mentendo agli italiani, professando i valori della famiglia e poi giustificando le sue scorribande, ostentando il suo machismo. A convenienza.
    2-Parli del tema del lavoro, l'accorciamento della prescrizione da quel ce ne so è a scapito del lavoratore che coi tempi della giustizia, se licenziato, farà prima a trovarsi un altro lavoro. In ogni caso io non dico che bisogna parlare solo del bunga bunga, ma mi chiedo come farne a meno? Bisogna certo parlare del lavoro che non c'è e delle altre cose, ma alla fine è inevitabile parlare di B. dato che chi ha proposto la legge di cui parli sarà stato senz'altro il ministro Sacconi, o no?
    Insomma, è tutto collegato e io penso che bisogna cominciare a battere sulla moralità e non aspettare solo la condanna. Questo lo si fa già oggi e non pretendendo una classe politica dignitosa perchè tacciati di "moralismo", possiamo vedere tutti il pantano in cui siamo finiti.

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  9. Eheheh tu subito a Vittorio pensi!!! Per quanto riguarda gli ascolti e le vendite dovresti convenire su un punto : gli italiani sono una massa di ******i, votano Berlusconi e guardano Santoro!!!!

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  10. La cosa che proprio non volete digerire é una sola: piu' del 50 % degli italiani ha votato e rivoterà berlusconi , ci piace cosi' com'é ... e anche a noi piacciono le donne!!!!Voi se volete distinguervi votate Nichy!!!!!

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  11. Ciao Nicola

    Ho letto con interesse il tuo articolo ma francamente non ho riscontrato nel comportamento di Travaglio quello che tu sostieni .
    Mi sembra , almeno da tutti gli interventi che ho potuto ascoltare ,
    su current , Annozero , blog .. ecc. , che quanto afferma non implichi
    il disinteresse totale per la vita privata di Silvio B. . Anzi piu’ volte e’
    stato rimarcato che la vita privata di un’uomo pubblico e’ pubblica
    perche’ , come tu dici giustamente e sottoscrivo in pieno , la coerenza di comportamenti e’ quella che forma la credibilita’ della persona .
    Si e’ smarcato dall’accusa di sbirciare dal buco della serratura
    che ,se permetti , e’ tutto un’altro paio di maniche .
    Piuttosto mi e’ sembrato che nella vicenda Ruby , ferma restando
    la condanna di comportamenti indegni di un rappresentante
    delle istituzioni , sottolineasse la gravita’ degli abusi di potere ,
    aggravati dalla menzogna , che il nostro presidente
    ha compiuto in barba ai piu’ elementari precetti di una
    democrazia occidentale .
    Quindi quale sindrome di Stoccolma ?

    paolo

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  12. Caro Di Turi,
    francamente non so se Travaglio possa meritare l’appunto che lei gli rivolge. Credo che Travaglio, di volta in volta, nei suoi innumerevoli e sempre ficccanti interventi, calchi di più la mano ora sull’aspetto morale ora su quello più strettamente politico. Detto ciò, concordo per altro pienamente con il suo punto di vista sulla generale questione di principio. La vita di un esponente politico di primissimo piano com’è il Presidente del Consiglio, dovrebbe essere improntata all’irreprensibilità ed a quella che, una volta, si definiva specchiata onestà. Non rileva, pertanto, che certi comportamenti configurino o meno un reato penale.
    I latini, maestri di saggezza oltre che di diritto, dicevano: omne quod honestum licet, sed non omne quod licet honestum est.
    Non c’è dicotomia che tenga fra principi politici e principi morali per un uomo pubblico: gli uni si debbono accompagnare ai secondi e viceversa e, soprattutto, si pretende che i valori che si proclamano nell’agone politico, siano anche praticati nel proprio privato.
    Chi non è in grado di farlo o non vuole farlo, dovrebbe esercitare una scelta, facendosi da parte.
    La triste verità è che oggi certi sani valori come coerenza e dignità siano stati completamente smarriti o, peggio, sacrificati sull’altare del vile interesse personale mascherato da bugie che lo strapotere mediatico del Premier è fin qui riuscito ad ammannirci come il " verbo ". Mi auguro che possa prima o poi avere valenza per Berlusconi ed i suoi accoliti quanto Abramo Lincoln ebbe a dire rivolto ai suoi avversari politici: potrete ingannare tutti per qualche tempo e, forse, potrete ingannare qualcuno per sempre; ma non potrete ingannare tutti per sempre.
    Cordialmente,
    Luigi Nicotra

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  13. La morale è semplicemente l’atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che, personalmente, non ci piacciono.

    Qual è la differenza tra uno scandalo e un pettegolezzo? Oh! Il pettegolezzo è gradevole! La storia è soltanto pettegolezzo. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla moralità. Un uomo che moralizza è di solito un ipocrita, e una donna che moralizza è invariabilmente scialba

    (Autore: Oscar Wilde)

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  14. TRAVAGLIO QUI http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/30/ormai-i-depistaggi-arrivano-rapidissimi-in/74411/

    Allora ragazzi, non sono così ingenuo da credere che Travaglio possa arrivare a giustificare comportamenti privati di quel genere. Ma continuo a non capire perchè l'opposizione o i giornali dovrebbero evitare di puntare sullo stile di vita del Premier. Travaglio come potete leggere, scrive questo e lo sostiene anche nel penultimo Passaparola.

    Io penso solo che accanto ad una battaglia dal punto di vista Penale, vada portata avanti una sana opera di riscoprimento dei valori morali che dovrebbe avere un politico.
    Vi prego, non stiamo al gioco di chi aspetta solo una condanna di terzo grado per pronunciarsi su una persona, oppure dice che il politico è lo specchio di chi lo ha votato.
    Non è vero questo.
    Il politico deve essere un modello, le istituzioni sono più importanti di un singolo cittadino proprio perchè rappresentano tutti e chi le amministra deve essere più "importante" di un singolo elettore. A furia di persone a dir poco immorali che hanno tacciato gli altri di moralismo, potete tutti vedere in quale pantano siamo finiti. Non è necessario fare politica, se la si vuol fare si rispettino gli standard di decoro delle istituzioni. Altrimenti ti fai da parte.

    Per finire, in rif. ad Alessandro T., spero che ciò che hai scritto sia solo il pensiero di Wilde.
    Perchè altrimenti secondo te l'onestà intellettuale di criticare persone care o politici affini non esiste? Si può essere solo adulatori oppure ipocriti, se si dovesse credere ad una morale?
    Tutti uguali, nessuno immorale?

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  15. Quando pescherete Travaglio con una bustarella o con una ragazza dai facili e impegnativi costumi allora potrete considerarlo un ipocrita...

    E a quanto mi risulta Travaglio è molto critico anche con il centrosinistra...

    Ma siccome la destra è molto iperattiva in certe cose è chiaro che non può far finta di non vedere nulla...

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  16. Scusa Nicola . Il penale come tu lo chiami e’ una cosa , l’etica comportamentale
    di un rappresentante delle istituzioni e’ un’altra e il moralismo sullo stile di vita e’
    un’altra cosa ancora .
    A me interessano le prime due e , anche in assenza di risvolti penali che non credo
    sussistano nel caso Ruby , la seconda basta e avanza .
    Non mi sembra che Travaglio dica cose diverse .
    Io obiettavo solo su quello , poi e’ chiaro che i "berluscones" tentano di
    derubricare l’intera vicenda a curiosita’ morbosa , bacchettonismo ecc .
    E cosa vuoi che dicano !
    Il loro arrampicarsi sugli specchi fa anche un po’ pena , tentano di preservare un
    mito che si sta’ sgretolando davanti agli occhi del mondo e che solo loro hanno
    interpretato come tale .

    paolo

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  17. Paolo, mi sembra un pò ozioso e sbagliato distinguere tra etica comportamentale e moralismo sullo stile di vita. Ti sembra che ciò che chiedevo io retoricamente fosse moralismo?
    Io penso che rispettare un’etica comportamentale come tu scrivi, significa inevitabilmente dimostrarla nello stile di vita. E questo non è moralismo, ma appunto rispetto di un’etica che si manifesta naturalmente nello stile di vita. Tutto qua.
    Altrimenti non pretendano di fare politica, facciano altro magari moralmente sbagliato ma legalmente consentito. Lì sono cavoli loro. O no?

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  18. Nicola ,Indubbiamente li’ sono cavoli loro . Ma io non ho usato a caso termini come moralismo e bacchettonismo . Questi ismi sono sinonimi intesi in senso deteriore del termine ,
    ossia pruriti da puritano , l’etica e la morale comportamentale ,specialmente in un’uomo
    che rappresenta una istituzione sono definiti da parametri ben precisi e non soggettivi .
    Come pluridirvorziato e libertino sei incoerente con quello che affermi sui valori della famiglia , stara’ agli elettori valutare la tua incoerenza .
    Quando telefoni alla questura e imponi , con il potere che deriva dalla tua posizione , una determinata scelta ,aggravata da una dichiarazione falsa e finalizzata ad una persona con la quale hai avuto rapporti personali( non importa di che genere) commetti oltraggio
    ad una istituzione che e’ indipendente e che , in quanto tale , dovresti , tu per primo , rispettare ,essendo tu stesso istituzione .
    Quello che ha fatto Silvio avviene nei sultanati o in qualche banana republic .
    Sei d’accordo ?

    paolo

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  19. intendo dire che la morale è una brutta bestia, io sono tra quelli che si potrebbero definire abbastanza "rigidi" in fatto di etica, ma mi sembra che da un po’ di tempo a questa parte la si tiri secondo le convenienze. Comunque Oscar Wilde non è mica un bischero, anche se io non condivido affatto le sue scelte in campo sessuale... ma questo rischia di essere un discorso politicamente scorretto.

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  20. Non capisco ancora, perchè non possano ricoprire (perlomeno) lo stesso grado di importanza, la censura della telefonata per Ruby e la censura per l'incoerenza tra valori professati (Family Day) e valori "consumati"(....). A mio parere anzi, questi ultimi ricoprono una valenza superiore.
    Mentre nel suo articolo e in altre occasioni Travaglio voleva che si evitasse di parlare dell'incoerenza di valori, per puntare sull'aspetto penale (che tra l'altro in queste vicende, spesso non esiste).
    Per il resto, d'accordissimo con te.

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  21. Ciao Nicola,
    non mi fermo certo agli antiB o agli AntiT, io gli Anti li sorvolo e basta da qualsiasi parte vengono. E quando ti scrivo che rischi di perdere un sacco di lettere volevo significare proprio questo. C'è un anti per tutto e per ...tutte le stagioni ma non è così che si cambia il mondo.Una volta distrutto il "Tiranno" occorre che ci sia un idea di società in grado di sostituirlo altrimenti si rischia di metterne su un altro peggiore del primo. Ecco, questo è il punto, io penso a come sostituirlo mentre dai vari AntiB vedo solo la volonta di distruggerlo. E non è vero che un giornalista non fà la storia ma si limita a scriverla, un giornalista è innanzitutto un uomo e ogni uomo con le sue scelte fà la storia.
    Per quanto riguarda le questioni di" bassa lega" non dico (e non penso) che non sia necessario portarle a conoscenza ma neanche occorre che le stesse diventino l'argomento principale della vita pubblica. Al ristorante non ordino la cicoria ripassata con contorno di bistecca.
    Una classe politica dignitosa può nascere solo da un popolo dignitoso e considerando la terra dalla quale veniamo in cui basta una panchina a "comprare" un idea non credo che ci potremo mai permettere una classe politica dignitosa. Questo non significa arrendersi ma solo cambiare prospettiva o strategia.
    Preciso,infine sul collegato al lavoro, quello che è stato ridotto è il termine entro il quale poter impugnare il licenziamento e/o la nullità del termine per i CTD. Mentre per il licenziamento è ok, 60 giorni sono, a mio avviso, sufficienti a decidere se impugnare una decisione presa, non credo che sia giusto per i contratti a Tempo determinato, dove l'eventuale rinnovo è una decisione non ancora presa dall'azienda che può giocare sulle aspettative del lavoratore per far trascorrere i 60 giorni. Quindi sicuramente lo valuto negativamente e mi dispiace vedere che si preferisce parlare di escort piuttosto che dei diritti di migliaia di giovani precari.

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  22. Guarda gli Anti sono secondo me, solo delle categorie create ad hoc da chi non ha migliori argomenti per combattere Travaglio e compagnia bella. Sulla classe politica, sarò ingenuo, ma non penso affatto che dobbiamo rassegnarci a non averne... di migliori. Ripeto, penso che il politico debba essere migliore di chi rappresenta e non la stessa cosa, o peggio. Un modello e non una assoluzione permanente ai comportamenti di ognuno di noi. Il meccanismo da innescare non è lo sperare di riconoscere un nostro comportamento nel politico, ma la prospettiva di poterlo imitare per la sua condotta decorosa. E' troppo chiedere il rispetto del codice penale e il rispetto delle istituzioni? Facciano altro se non ne sono in grado.

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  23. Il governatore del Veneto Zaia, nel legittimo sforzo di ottenere quattrini per la sua terra alluvionata, inveisce contro «chi vuole dare 250 milioni per quei quattro sassi a Pompei». Detta da un povero cristo che scava esasperato nel fango, la frase è giustificabile. Detta da un dirigente politico di alta responsabilità, è un' idiozia di quart' ordine. Degradante. Il problema della Lega - direi il suo problema costitutivo - è che la sua classe dirigente parla e pensa come il cosiddetto uomo della strada, illudendosi che questo sia "popolare". Non lo è affatto. Nessun partito popolare ha mai potuto o voluto eludere la questione - nevralgica - del miglioramento del linguaggio, del livello culturale, delle ambizioni della sua gente. Un partito popolare che non metta a disposizione del popolo parole, pensieri, obiettivi più alti e più importanti di quelli a cui il popolo è costretto dalla sua soggezione, non ha alcun rispetto del popolo.È un partito snob( sine nobilitate ), che spregia "la gente" al punto da ritenerla incapace di concepire pensieri generosi e di capire quelle "cose difficili" che è ingiusto rimangano patrimonio di pochi. Un dirigente politico che parla da ignorante è uno che non sa fare il proprio lavoro. - MICHELE SERRA - 10 NOVEMBRE 2010

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  24. -PER PAOLO-

    etica e morale sono sostanzialmente la stessa cosa, scusami ma a me pare che sia tu che ti arrampichi sugli specchi. Se il comportamento di una persona è tale da essere sostanzialmente irrilevante sul piano civile e penale, ognuno può trarre le conclusioni che vuole. Non puoi spacciare il tuo personale giudizio morale per motivazione sufficiente a determinare una sorta di indegnità politica che debba essere universalmente riconosciuta.
    Altrimenti giustificheresti coloro che non condividendo sul piano morale l’omosessualità o la prostituzione che si sono pretendono che gli omosessuali o le prostitute (attuali o ex) debbano esser discriminati e, ad esempio, non siano degni di fare politica. Non si tratta di derubricare qualcosa si tratta solo di riconoscere che non esiste il rilascio di una "patente" che certifichi la moralità. Questo mi pareva fosse un principio difeso dalla sinistra e che io riconosco fino ad un certo punto. Ma l’opposto potrebbe essere moralismo o peggio integralismo, per di più venati di ipocrisia se fatti valere quando torna comodo.

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  25. ll giudizio morale sul comportamento del premier e sulla telefonata alla questura può essere negativo, e personalmente io confermo ritenerlo tale, resta il fatto che si tratta di un giudizio soggettivo, se è vero che quel comportamento ad oggi non risulta sottoposto a censura da parte della legge, e questo è un fatto oggettivo, vuol dire che non ha rilevanza secondo la convenzione che si è data la società civile. Il non riconoscerlo significa avere un atteggiamento pregiudiziale, politicamente i cittadini possono giudicarlo come vogliono, ma non costituisce oltraggio a nessuna istituzione né ad alcuna norma.

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  26. A me pare che tenti inutilmente di giustificare B. Alessandro, un po’ come Ghedini quando lo definì "l’utilizzatore finale": è un uomo compromesso, con amicizie mafiose provate, con una vita sessuale sregolata che lo porta ad avvalersi di prostitute che poi lo ricattano, che commette reati su reati e che non può rappresentare gli italiani (tutti anche quelli che non l’hanno votato) perché non possiede la necessaria integrità, non possiede dignità ed è troppo occupato a proteggersi dai processi per lavorare serenamente per tutto il Paese.

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  27. Si deve distinguere tra moralità e moralismo.
    La moralità è la coerenza fra valori e comportamento, con la coscienza del disaccordo.
    Il moralismo è invece, l’errore di chi nega che debbano o possano esistere valori o comportamenti altri, da quelli che la “propria” moralità ha presenti. [Franco Fortini]

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