lunedì 12 luglio 2010

Savonarola con la data di scadenza

PUBBLICATO su AgoràVox

Luigi De Magistris
Luigi De Magistris, eurodeputato dell’Italia dei Valori, ha chiesto di avvalersi dello scudo previsto dalla Costituzione per evitare di presentarsi davanti al suo giudice. E’ imputato di diffamazione, dopo una querela di Clemente Mastella, in seguito a dichiarazioni “infamanti” rese nei confronti dell’ eurodeputato di Ceppaloni, quando già era stato eletto al Parlamento Europeo.
Perciò si appella all’articolo 68 della Costituzione che prevede una tutela per i parlamentari che si macchiano di reati di diffamazione, nell’esercizio delle loro funzioni di deputati.
E si giustifica credendo di aver compiuto un reato da parlamentare, in aula e quindi di non dover essere processato come un qualsiasi cittadino che ne offende un altro e viene denunciato.
Come se fosse un parlamentare (o un singolo cittadino, perché di questo si tratta guardando in faccia la realtà e mettendo da parte le “verità” di De Magistris) a poter decidere se e quando doversi presentare dal giudice, per rispondere di un suo comportamento. 


  
Certo, non vorremmo incorrere nello stesso difetto del De Magistris in questione, o di certa sinistra massimalista così cieca da farsi del male da sola e criticare tutti, ma soprattutto se stessi, fino a dissolversi per manifesta incapacità.
Ma la prima crepa nell’IDV apertasi con l’appoggio a De Luca in Campania “per vincere”, anche se con condanne pendenti e passate in giudicato, e questa seconda con De Magistris che si avvale di un Lodo tanto legale quanto elitario, offrono il fianco a facili strumentalizzazioni di certa stampa.
Legittime, per quanto faziose e parziali, e dannose solo per chi le subisce (o le provoca inutilmente..).  Perché se fai del motto “chi sbaglia, paga” la tua ragione sociale, poi non puoi mutarlo in “chi sbaglia, decida se pagare”, o magari “chi sbaglia, concordi la pena”, a seconda del soggetto coinvolto.
Rischi solo di perdere credibilità e di accrescere il partito del “così fan tutti”.
Ad ogni modo, mettendo da parte lo stupore per una notizia pubblicata dal Giornale, solito invece a coniare improbabili giustificazioni per i comportamenti lascivi (?!) del Padrone, appuriamo dalla lettura del Fatto e di Repubblica che la notizia per loro, semplicemente non esiste. Strano, ma vero.
Ora, il motivo per cui il Giornale mette in risalto questa notizia è noto, essendo l’undicesimo comandamento delle tavole di Silvio: tutti colpevoli, nessuno colpevole.
Come se le responsabilità altrui lavassero le proprie, o bastassero a coprirle.
Ma le responsabilità di De Magistris, ovvero le responsabilità che dovrebbe assumersi facendo parte proprio di “quel” partito e non di altri, sono evidenti tanto quanto il black-out informativo di Repubblica e Fatto. Per carità, le felicitazioni per il parto di una notizia sul Giornale sono inevitabili.
Anche perché, siamo sicuri, da domani si tornerà alla normalità.
Con Il Giornale che tornerà alla sue abituali occupazioni (cercare crepe dentro la già terremotata opposizione, cancellare ogni spiraglio di verità sulla “nuova P2” dalle parti della maggioranza e così via).
E con De Magistris che ricomincerà da dove aveva lasciato: fare il Savonarola delle cause altrui.

Nessun commento:

Posta un commento

Eccoci qui, ora sentiamo cosa hai da dire.
Hai qualche segnalazione o riflessione esterna all'argomento dell'articolo? No problem, libertà e rispetto. Non pubblico però offese (se non divertenti o estreme), insulti e minacce (che mi riservo di segnalare all'autorità giudiziaria). Ah, i commenti sono da me moderati.
Insomma cerca di fare del tuo peggio, mi raccomando.