domenica 13 giugno 2010

Sempre più in alto

PUBBLICATO su AgoràVox e su ThePopuli

Francesca Cipriani, vincitrice della Pupa e il Secchione

Il potere della televisione in fondo, è proprio quello di sovvertire la realtà.
L’abbraccio della mamma alla figlia che ha appena raggiunto lo scopo della sua vita, la finale della “Pupa e il Secchione”, è rivelatore.
Mostra sicuramente l’intimo abbraccio della mamma verso la figlia Francesca Cipriani, con la cornice del pubblico che applaude (non chiediamoci quanto spontaneamente). E fin qui direte, che c’è di male?
Beh, c’è una ragazza che ha appena finito di rivendicare orgogliosamente la sua totale ignoranza, vincendo tutte le altre concorrenti per distacco e guadagnando per questo i galloni della finalista.
La realtà è ormai capovolta, ma chi se ne frega.


Al suo fianco ha un intellettuale (presunto tale) che dipinge se stesso come un imbranato, impedito in qualsiasi altro campo della vita lontano dai libri. Così come i suoi “colleghi”.
E poi c’è lei, questa meravigliosa riscoperta della mediocrità, una continua sorpresa al ribasso che è riuscita a conquistare la ribalta dopo un intervento di accrescimento del seno in diretta tv.
Dopo un’appassionata intervista-shock a Studio Aperto in cui lanciava strali contro la produzione del programma, rea di averla esclusa (o di non averla neanche considerata, ma fa lo stesso …) nonostante cotanto curriculum. Adesso però sta dalla parte giusta, quella delle “pupe”, ma forse sarebbe da discutere anche questo.
Dicevamo dell’abbraccio, intimo ed affettuoso, tra una mamma e una figlia.
L’episodio è importante perché è quello che mostra la tv, sovvertendo e cestinando l’implicito significato del gesto: la mamma che si congratula con la figlia per l’ignoranza esibita e per la strenue difesa della stessa.
La stessa ignoranza che le è valsa il successo davanti a milioni di telespettatori, che avranno acceso la tv alla ricerca di se stessi, peraltro ritrovandosi ampiamente. Per immedesimarsi e confrontarsi .
Qualche ingenuo ammonirà: quanto potrà durare? Bisognerà rispondergli di non chiedere troppo, questo non è importante.
Ciò che conta è riuscire ad entrare nel mondo del “si vede, dunque esiste”. Anche solo per un’ ora o un minuto, può bastare. Un minuto per mostrare e per nascondere, per ingannare e celebrare l’ignoranza che porta in alto. E ci rassicura.

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