venerdì 26 marzo 2010

La censura ha perso



Interruzione di pubblico servizio. Questa è la sigletta che si usa per censurare le intromissioni di Gabriele Paolini nei tg. Questa è anche la sigla che però dovrebbe essere apposta in sostituzione delle trasmissioni censurate proprio in vista delle elezioni regionali.
Ma la risposta c’è stata, i telespettatori privati del servizio che pagano annualmente e obbligatoriamente, si sono riversati nelle piazze, si sono sintonizzati sulle tv locali, sui siti internet a centinaia di migliaia.
Per lanciare in massa un messaggio unico: voi ci chiudete le trasmissioni in Rai?
Bene noi le riapriamo, le autofinanziamo e ce le gustiamo ancora più liberi di prima.
Come dice Barbara Serra, tra gli invitati stasera, “in Inghilterra accendo la BBC e noto che è fatta per il popolo, in Italia accendo la Rai e noto che è fatta per i partiti”.
La lezione viene quindi dal popolo, dai cittadini –telespettatori che nonostante gli oltre 100 euro di canone Rai annuale, si sono autotassati in 50000 per 2.50 euro ciascuno, pur di consentire la messa in onda di Annozero. E gustarselo con numerosi vantaggi quali l’assenza di pubblicità senza dover pagare un abbonamento che la rimpiazziasse (come accade su Sky o Mediaset Premium).
Quindi il popolo, lo stesso nel quale Mario Monicelli non ripone alcuna speranza.
Anzi dice di odiare il termine stesso, così vicino al Potere e alla sua esplicita volontà di procrastinare all’infinito il riscatto dei diritti dei suoi sottoposti, che attendono l’avvento della speranza risolutrice annunciatagli, invece di agire in prima persona.
Lo stesso popolo italiano sempre pronto a delegare i propri diritti e le proprie libertà all’avventore di turno, all’imbonitore che millanta di poter risolvere i problemi di tutti perché lui “si è fatto da solo” e sa come fare. Salvo poi ritirare la stessa delega per impiccare in piazza chi l’ha male amministrata. Perché?
Per il semplice motivo che la realtà artefatta dei tg di regime alla fine fa sempre i conti con la realtà che la gente vive ogni giorno. Il vivere quotidiano verso il quale ci vuole un antidoto efficace.
E’ quello che suggerisce il professor Gillo Dorfles contro il “Fattoide”, l’acronimo da lui coniato per definire la realtà contraffatta spacciata per veritiera.
E non sembrava vero neanche rivedere sul piccolo schermo Daniele Luttazzi, gioioso e vendicativo nel suo devastante monologo.
Proprio lui che non ebbe l’onore della citazione durante la declamazione dell’editto bulgaro, perché chi lo pronunciò non se ne ricordò il nome, si vendica parlando dei personaggi dell’inchiesta di Trani a modo suo:”…Minzolini, Masi e come si chiama quell’altro?Ah Innocenzi…hanno fatto un uso criminoso della tv pubblica..”- “erano 8 anni che lo aspettavo!!”, dice.    
E poi Benigni e uno stanco Venditti, se vogliamo anche un po’ superfluo.
Mai quanto le scontate reazioni dei giornali di destra di domattina. E si, perché già adesso mentre scrivo sono in grado di anticiparvi i loro contenuti di domani.
Per una corrispondenza di amorosi sensi, il Giornale e Libero domani scriveranno del martire Santoro, del compagno piagnucolone che mette in scena l’ennesima adunata anti-Cav, del compagno Monicelli che grida “Rivoluzione!” , senza dimenticare il capitolo dei soldi chiesti da Santoro al suo pubblico perché gratis non lavora, e via leccando.
E già queste scontate reazioni dovrebbero suggerire qualcosa sul grado di libertà che alberga negli uffici dei vari Belpietro e Feltri, mai una volta in disaccordo col Padrone, sempre pronti a picconare i suoi nemici dietro sua imbeccata.
La libertà di abbandonare questo teatrino della politica dentro la Rai che avrebbero i consiglieri di amministrazione dell'opposizione, che invece restano al loro posto, sempre pronti a rilasciare un’intervista esclusiva a Repubblica sulle porcate censorie portate avanti dall’azienda contro quel poco che resta della libera informazione.
Naturalmente senza il loro avvallo spiegano, anzi contro la loro volontà ed è proprio per questo che restano lì a fare la loro finta opposizione.
Come i giornalistI della frangia “ Santoro è il miglior alleato di Berlusconi”, che schiera tra le loro fila i vari Vespa, Polito, Piroso e compagnia gemendo.
Silvio e Michele sono così alleati che uno dei due non dorme la notte per impedire all’altro di lavorare, cercando qualsiasi mezzuccio per chiudergli la gradevolissima trasmissione.
Costoro però risponderanno ancora che nonostante tutto nessuno è riuscito a chiudere Annozero, peraltro dimostrando l’assoluta necessità di una visita oculistica, dato che non si sono accorti della sua assenza dal video da oltre un mese e delle assolute illegalità di cui non si sono voluti macchiare gli sgherri di B. per attuare il progetto.
In ogni caso, resta la serata di stasera che crea un precedente. Ma insegna anche una lezione: questa volta la censura ha perso.




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