lunedì 23 novembre 2009

Piero Ricca – “ Alza la testa!”

Recensione per Chiarelettere Editore
anche su AgoràVox


A prima vista Piero Ricca fa scalpore. Causa disagio o dovrebbe farlo, perché ci ricorda la nostra funzione da cittadini. Lo so è facile liquidarlo come un urlatore ossesso, in cerca di pubblicità per auto-promozione. Forse è un rischio che corre, ma per ora non sembra esserci cascato.
In breve: Piero Ricca è un cittadino milanese, figlio di un magistrato, blogger molto seguito e ha “fondato” un’associazione dal nome “Qui Milano Libera” che ha fatto proseliti in altre città (Qui Lecco Libera ecc.). Obiettivo comune: sbugiardare quella grande farsa antidemocratica messa in piedi dai politici interessati e da un’informazione compiacente.


Con il suo gruppo di amici tiene “Agorà” aperti al pubblico nella sua città, dove si parla delle verità inconfessabili dei politici italiani che vengono appositamente oscurate dalla stampa e dalle televisioni complici o sotto il loro stesso controllo.
Insomma, un gruppo di cittadini ben informati con lo scopo comune di chiedere conto di fatti, circostanze e soprattutto sentenze di Tribunale, dato l’alto tasso di politici catapultati in Parlamento per meriti giudiziari. Armi? L’irriverenza verso un potere ormai malato e chiuso a riccio nella tutela dei propri interessi in maniera ormai palese.
Incontri, contestazioni, scenate che svelano il lato nascosto (dalle tv di regime) di politici (di varia umanità ed estrazione), imprenditori, banchieri, giornalisti.
Tutto raccolto in un dvd, accompagnato da un libro con prefazione dell’immancabile Marco Travaglio (Piero Ricca - “Alza la testa” – LIBRO + DVD, Chiarelettere, 16,60 Euro).
All’inizio troviamo il Prologo con un imperdibile Bruno Vespa che dimostra di ignorare il contenuto della sentenza penale che ha condannato l’avvocato Previti, reo di corruzione del giudice Metta, che consegnò la più grande azienda editoriale italiana nelle mani del nostro Presidente del Consiglio.
Berlusconi conosce bene Ricca dato che nel 2003 uscendo dal Tribunale di Milano dopo aver reso dichiarazioni spontanee nell’ambito del processo SME per corruzione delle Fiamme Gialle (il lupo perde il pelo ma …), fu additato dal blogger col simpatico epiteto di “buffone”. Naturalmente la vicenda finì in Tribunale e Ricca la spuntò. E com è logico che sia il video della contestazione è riportato nel dvd.
Eppoi giù duro con Confalonieri riguardo lo scandalo bi-partisan di Europa 7, mentre con De Gennaro e Gianfranco Fini si discute amichevolmente del G8 e dell’irruzione nella scuola Diaz (vicenda recentemente chiusasi con l’assoluzione dell’ex capo della Polizia). I due, come molti altri, tirano dritto con una bella faccia di bronzo e non rispondono.
I pezzi da novanta sono però due: lo sputo generosamente riservato da Emilio Fede a Ricca, con la scena che finì addirittura a Striscia la Notizia che naturalmente tagliò lo sputo in questione.
Non sia mai che Emilio non passi più i suoi leggendari fuori-onda, deve aver pensato Antonio Ricci.
La seconda pietra miliare è la vicenda Unipol-DS, ben rappresentata da due incontri ravvicinati con Massimo D’Alema e Piero Fassino.
A Ricca che chiede conto a D’Alema di frasi del tipo: ”…abbiamo una banca!!...” , risponde direttamente il pubblico dei democratici (??) che assistono appassionatamente al dibattito sul partito liquido anziché presente con sedi sul territorio. Come?
Impedendo all’infame di porre domande, ricacciandolo fuori dalla sala come un appestato, per far riprendere l’idillio democratico impunemente interrotto.
Altri protagonisti sono Violante, Mastella e Dell’Utri che giudica autorevolmente incerta la sua collusione con la Mafia, non prima di aver apostrofato Ricca come “stronzo” dalla certezza comprovata (da lui stesso).
C’è anche un interessante faccia a faccia con Ferruccio De Bortoli sempre cortese e disponibile al confronto.
La discussione verte come nel primo caso sulla Mondadori rubata, ma De Bortoli mostra competenza e preparazione sulla vicenda, al contrario di presunti giornalisti del servizio pubblico (vedi alla voce Vespa).
Insomma vicende molto interessanti, trattate alla pari con i protagonisti da cittadini informati, armati della propria competenza e del rispetto verso la propria dignità che molti, ma molti, mettono sotto i piedi per arrivare dove sappiamo.
L’irriverenza che caratterizza Ricca e i suoi amici è la molla che dovrebbe scattare in ognuno di noi per chiedere conto a persone normali, ma che rappresentano la collettività, di vicende scottanti di cui poco si parla perché chi controlla l’informazione in questo Paese ha tutto l’interesse a non farlo.

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