giovedì 21 maggio 2009

Sul mio paese

Alle prossime elezioni amministrative del 6/7 Giugno a Civita si presenterà una sola lista, formata dalla maggioranza uscente con alcune new entry.
Fino a poco tempo fa Peppino Marchese aveva avanzato la sua candidatura cercando di formare una lista da presentare alle elezioni. Non ci è riuscito, si è ritirato e questo è un demerito. Non del tutto suo, ma è un demerito. Al contrario, una medaglia al merito va ad alcuni, che contattati da Peppino per entrare in lista si negarono a causa di legittimi impegni lavorativi. Coerentemente con se stessi oggi si ritrovano candidati in lista, nell’unica lista presente.
Adesso le possibilità sono due: che si raggiunga il quorum dei votanti e venga eletta la lista in questione, oppure che non si raggiunga il quorum e Civita venga commissariata per un periodo utile a formare nuove liste elettorali, per tornare alle urne sperando in esiti diversi.

Personalmente non verrò a votare per impegni (studio) e lontananza. Se venissi a votare lo farei solo per le Europee, rifiutando la scheda delle amministrative e giustificando la scelta da mettere a verbale con un bel: ”..non mi sento rappresentato..”.
Tralascio anche i problemi di Democrazia relativi all’avere un’ unica possibilità di scelta(???) nel voto, e vorrei parlare dei tanto bistrattati giovani (di cui faccio parte) così disfattisti e disinteressati a tutto e tutti, si dice.
Direi anche che è abbastanza normale che sia così se si cresce nell’immobilismo generale che vige da noi. Si impara bene dal bravo professore, ma si impara più in fretta (importa poco che cosa) dai cattivi maestri.
Il paese in cui siamo nati non l’abbiamo mica creato noi che abbiamo vent’anni oggi.
Gli “adulti” non possono mica pensare di dare la colpa di questa deriva sempre a qualcun altro.
Non si diventa adulti prendendosi la responsabilità delle proprie scelte? Una su tutte: se si dice che l’attuale amministrazione ha lavorato così bene, come spiegate l’esodo di popolazione dal paese? Per la prima volta da decenni siamo scesi sotto i 1000 abitanti. Non che la politica abbia il compito di trovare un lavoro a ogni cittadino (anzi!!), ma deve almeno provvedere a far vivere bene i cittadini, a farli sentire a casa loro nel proprio paese. Se tutti se ne vanno evidentemente non stanno così bene. Quindi l’amministrazione non ha lavorato così bene come si dice.
O forse fanno solo finta di scaricarsi le responsabilità. Dietro c’è il mondo che ha fatto e fa comodo a loro. Non dico a tutti, perché quel mondo lì è per pochi. Quel mondo dove tutti attendono la “grazia” piovuta dal cielo, destinata forzatamente a pochi. Non sono mica infiniti i posti di lavoro, le concessioni, da conservare al tuo elettore di fiducia, quello capace di portarti qualche decina di preferenze a buon mercato. Specie in un comune pieno di debiti (come tanti altri) e privo di entrate derivanti dall’unico pertugio possibile: il turismo.
Peppino parlava di questo. Di strutture per il turismo, di internet veloce per tutti, di imprenditori di sua conoscenza pronti ad investire nel nostro territorio, di creare un gruppo di giovani che potessero governare il paese nel futuro.
Evidentemente questo non ci serve. Non ci serve internet veloce, non ci servono strutture per il turismo, non ci servono politiche sulle energie rinnovabili capaci di azzerarci la bolletta della luce, per esempio.
Non ci interessa sfruttare economicamente le Gole del Raganello e guadagnarci sotto più punti di vista (denaro, immagine, pubblicità).
Personalmente, grazie ai miei genitori, ho avuto la fortuna da piccolo di visitare ogni anno una piccola parte d’Italia.
Ebbene anche per affacciarti a vedere uno squarcio di un boschetto (chiamato Riserva Naturale), oppure un minuscolo fiumiciattolo che passava attraverso tre alberi pericolanti (chiamato Canyon), dovevi pagare 5/10 € di ingresso. C’era chi ti noleggiava gli anfibi per mezz’ora, un’ora, due ore (e pagavi al centesimo ogni singolo minuto in più di utilizzo). C’era la guida che ti portava su e giù ad “ammirare” le bellezze del posto, dietro lauto compenso. C’era chi ti vendeva bibite e panini a peso d’oro.
A noi non interessano queste cose. Ma ne siamo proprio sicuri?

6 commenti:

  1. Equilibrato, ironico, appassionato, coraggioso, critico, realista, volitivo.
    Forza inter

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  2. io aggiungerei anche un po di parte..... ma nulla toglie ad un orttimo articolo.....

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  3. Nicola sei grande! Vedo che la pensiamo proprio allo stesso modo e non penso siamo gli unici a pensarla così.
    Con affetto,
    Perrone Tiziana.

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  4. Caro Nicola i miei complimenti!!! Sono daccordo con te in tutto. Bravissimo!!!

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  5. Grazie Tiziana mi fa piacere che anche tu hai preso posizione e non ti vanti di startene zitta perchè non hai le capacità, come fa qualcun'altro. Ci sentiamo a presto ciao.
    Grazie anche agli anonimi.

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  6. bell'articolo, complimenti hai racchiuso tutti i temi che ci interessano in modo molto chiaro, continua ad essere libero ed indipendente come hai dimostrato e non scendere a compromessi solo pere farti accettare da chi non se lo merita, abbi sempre coraggio di dire quello che pensi questo è il valore della gioventù che ormai molti a civita hanno perso...
    purtroppo la massa rimane la massa e non VUOLE cambiare...

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