mercoledì 15 luglio 2009

Chi ha paura di Beppe Grillo?

Confesso che anche io all’inizio non credevo agli anatemi di un comico, lanciati via internet seduti comodi davanti uno schermo, a battere su una tastiera. Mi ero lasciato persuadere da quei vecchi lupi di mare della politica, che un giorno si e l’altro pure gli davano del capo-popolo, del populista, del qualunquista, del Re dell’antipolitica, dell’affarista ben pagato dai suoi sostenitori-spettatori (embè?), per ultimo del “comico che lancia boutade”(P.Fassino).
Ebbene si, mi ero lasciato convincere da chi lo dipingeva così: “Grillo è l’arci-italiano del peggio, sempre vittima e mai carnefice” (sua santità, minuscolo in attesa d’improbabili sviluppi, E.Scalfari).
Poi però cerchi di pensare con la tua testa, per una volta.


E scopri che il Re dell’antipolitica ha una professione, anzi più d’una dato che è comico (tiene spettacoli in tutta Italia, essendo stato appositamente epurato dalla Rai), blogger di successo (400 mila accessi quotidiani al suo blog, Repubblica.it ne registra 1 milione circa), promotore di referendum (qualcuno riuscito, ma in attesa di discussione dentro un cassetto del Senato da 2 anni, qualcuno meno), apprezzato all’estero (per Forbes è il 7° blogger più influente del mondo) tant’è che viene intervistato da CNN e Al Jazeera. Nemo propheta in patria, dicevano gli antichi. Vale anche oggi, soprattutto in Italia.
Tuttavia, c’è della pregnanza in un uomo che è sempre riuscito ad emergere nel libero mercato più truccato dell’Occidente; Grillo esiste perché c’è qualcuno che paga per vedere i suoi spettacoli, compra i suoi dvd e lo segue giornalmente sul blog (l’ultima performance è gratis, finora).
Prima obiezione: Fassino, D’Alema & co., che ruolo avrebbero nella società se non si fossero fatti eleggere vita natural durante in Parlamento (con mogli al seguito, vedi soldato-Piero)? Che ruolo avrebbero nella società se fossero passati al vaglio degli elettori, rinunciando al blocco delle preferenze vigente nella legge elettorale, che gli ha garantito un comodo scranno da deputati?
Chiediamo troppo, questo non ci è dato sapere.
Si dice di lui che sia il Re dell’antipolitica. Se così fosse, perché temere la candidatura a segretario del PD di un uomo privo di programmi politici? Che argomenti di persuasione potrebbe usare il buon uomo in questione? Non sarebbe forse più innocuo di un fiammifero dentro ad un oceano di idee già consolidate?
Seconda obiezione: nel silenzio generale dei media (a proposito, ultimamente rimpolpati dal Governo con un’iniezione di 140 milioni spalmati in due anni alla voce “ aiuti all’editoria”, come si dice, a buon rendere), Grillo ha aperto un fervido dibattito di idee sul suo blog, aperto a chiunque fosse interessato.
Temi discussi per mesi da esperti (premi nobel dell’economia come Geremy Rifkin) e semplici cittadini, che hanno portato a stilare la Carta di Firenze, dodici punti di programma politico per le Liste a Cinque Stelle presentatesi alle amministrative di Giugno 2009, con 42 consiglieri eletti sparsi per l’Italia.
Dodici punti in cui si parla di decrescita economica, modelli di sviluppo alternativi ad una produzione male canalizzata come la nostra, acqua pubblica e non in possesso di società private quotate in Borsa, energie rinnovabili, eolico e solare, biomasse, raccolta differenziata, internet senza fili ovunque e gratuito per tutti.
Insomma Grillo propone programmi seri e con una discussione alle spalle degna di premi Nobel.
Avete per caso sentito Bersani, Franceschini, Marino parlare di programmi proponendo le candidature?
O forse, da quelle parti si è sentita solo l’eco di litigiosità sulla spartizione del partito, sull’eterno dualismo Veltroni-D’Alema che ha dilaniato quel che resta (dispiace dirlo) della sinistra italiana?
Ecco allora il problema: i big del Partito hanno il terrore che possano essere spazzati via da un comico, da uno qualunque, da un qualunquista Re dell’antipolitica che ha dei programmi e disquisisce di economia con un Nobel. Certamente incredibile, ma anche inaccettabile, per qualcuno.
Il Giullare di turno viene bollato come pazzo. Non è stato forse il destino dei più grandi protagonisti della storia essere fotografati come tali? Possono personaggi del calibro della Finocchiaro avere paura di un commediante che ha pur sempre scoperto truffe come Cirio e Parmalat prima della magistratura?
Si, possono e la stanno avendo.
Per giunta si tratta sempre degli stessi democratici che si riempiono la bocca di “primarie aperte a tutti” e “democrazia interna al partito”.
Salvo poi attaccarsi a cavilli burocratici per proteggersi da un comico e rintanarsi dentro al loro confortevole loft, discutendo se sia giusto o meno firmare una tregua con un corruttore al capo del governo, su precise indicazioni del garante terzo della Costituzione Giorgio Napolitano, che evidentemente non ha di meglio da fare.
Per finire, sull’attendibilità o meno della candidatura di Grillo decideranno gli elettori stessi del PD, se gli sarà consentito farlo dai Leader Maximi del XXI secolo.
Comunque vada sarà un successo per lo sconquasso causato nelle torbide acque democratiche ,ma soprattutto per le idee messe in campo di cui ci si auspica venga fatta man bassa da partiti di ogni colore, vista la validità comprovata delle stesse.
Nell’attesa una cosa è certa: non fidarsi di ciò che dicono soloni incartapecoriti nei loro ruoli, ammuffiti da un sistema aperto a parole e chiuso nella pratica, non è una scelta. E’ un dovere.

16 commenti:

  1. Analisi assolutamente perfetta.

    Non c'è da aggiungere altro.

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  2. Ottima analisi.
    Complimenti!

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  3. complimenti :)
    ormai è raro trovare persone che ragionano di testa propria.

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  4. Condivisibile. Tuttavia un linguaggio adeguato e meno violento, con dei passaggi, anche ironici, in termini di resa renderebbero l'articolo meglio accettato.Non sono d'accordo quando si parla di organi istituzionali i quali, in quanto tali, vanno sempre rispettati. Salvo, poi, a combatterli pur con molto rispetto.
    Ad ogni buon conto, vai avanti. Sei bravo.

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  5. Si può condividere con i suggerimenti di cui al n. 4. Quello che non riesco a capire è che i mali peggiori per i lavoratori si verificano quando è la sinistra a governare. Vedi referendum sulla indennità integrativa speciale, finanziata da Craxi con i soldi dei lavoratori.
    Forse perchè è sempre litigiosa all'interno? Le molte scissioni docent!

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  6. Analisi lucida e spietata la tua. Ottima.

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  7. Ottime considerazioni sulle quali concordo...

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  8. Gentile Nicola di Turri,
    mi piaceva grillo da quando ero bambino, mi divertiva, lo trovavo geniale e coraggioso.
    Man mano che crescevo si occupava non più semplicemente di far ridere le persone ma anche di far notare le cose sconclusionate che le circondano con ironia e sagacia.
    Negli ultimi anni il nostro paese sta vivendo quella che sembra la sindrome che annuncia lo stadio terminale di una malattia in un sistema democratico. Mi riferisco sia all’ultimo governo Prodi dove la pletora di ministri, ministrini e menestrelli dovevano avere a forza ragione a tutti i costi e tutti i giorni le ore e i minuti, che all’attuale governo che da malattia conclamata ormai si esibisce nell’estremo parossismo tra un decreto e una puttana, tra una capatina ad una festa di 18 anni in territori descritti nel libro Gomorra di Saviano e un giretto all’Aquila tra gli "sfigati" del terremoto.
    In un contesto simile l’arrivo di un Grillo consapevole, portatore di fortissime istanze moderne come l’energia pulita e tante altre non meno importanti, sarebbe stato una manna.
    Avrei altresì accettato il suo accesso in un partito che voto se avesse fatto intuire che il suo metodo di comunicazione sbraitata ai quattro venti è stato semplicemente messo in atto per farsi sentire e per far alzare la testa a più italiani possibile.
    Questo metodo, oggi più di una settimana fa, rimane fine a se stesso, sbraitare, dissacrare e insultare.
    Gli ex MSI, i leghisti, molti del PDL si sono fatti strada cosi, sbraitando, urlando, brandendo forche, castrazioni chimiche e non, pretendendo secessioni, mandando gli stranieri a macerare in fondo al mediterraneo ecc ecc ecc....Oggi sono al governo, buon per loro.
    Ma io, e credo, molti , moltissimi italiani non ci riconosciamo in questo metodo, cambiano i contenuti, le istanze ma il metodo è uguale, altrimenti avremmo votato Berlusconi...con tutto ciò che promette sarebbe stato da fessi non votarlo. Ma ci dev’essere un perchè in questo ed una netta differenza......lasciando da parte ovviamente quel magma pestilenziale di coloro che usano il cosi detto voto di protesta, quelli li lascio volentieri al mio carissimo amico Pietro Nucera , Psichiatra di Fama ormai internazionale in quel di Ravenna e dotato di superiori doti intellettive.
    Berlusconi ha anche detto a suo tempo di ispirarsi a De Gasperi , credo che qualcosa non abbia funzionato lungo il cammino poichè oggi, lui voglia o no, è chiamato da molti a fornire autentiche spiegazioni sul perchè di questa quadriglia danzata con ragazze a pagamento, affaristi, pusher travestiti da affaristi e traffichini di ogni genere. Persino il mondo Cattolico lo ha notato ed ora come nei moti rivoluzionari di inizio ’800 si passano voce l’un laltro i prelati, i preti, i pretini , i vescovi..per tutta la penisola ed in molti periodici cattolici. Sempre più, dopo averli sostenuti, le sfere cattoliche escono allo scoperto per dire "non ci sto".
    Possiamo nel PD dare ospitalità ad una politica urlata quando dall’altra parte vi è già cotanta confusione ? Posso vedere candidato Grillo senza immaginare che un domani si alzi col piede sbagliato e cominci a "sfanculare " Bersani o Franceschini o D’alema o Topo Gigio come lo chiama lui.
    Il PDL ce l’ha fatta perchè con tutte le loro incongruenze, le idee anacronistiche, le anomalie nella genesi dei loro provvedimenti, sono stati uniti, la coesione insieme ad altri fattori decisivi gli ha permesso di arrivare a governare con un’ampia maggioranza...
    Noi nel PD che vogliamo fare ? aggiungere un’altra volpe nel Pollaio ???
    NO
    Grazie Grillo, sei un gran comico, un vero grillo parlante che ci allerta su tante cose che ci tengono nascoste ma non un politico.
    Saluti dalla Capitale martoriata dal caldo ......e dalle vigilesse urbane.
    Kemal

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  9. @ Kemal

    La sua preoccupazione su Grillo possibile "urlatore" anche (e soprattutto) all’interno del PD, mi sembra l’unica legittima riserva che si possa avere nei suoi confronti. Ma non mi tova d’accordo..perchè penso (come anche lei a tratti dice) che questi modi siano solo un mezzo per imporsi nel pubblico dibattito, senza avere a disposizione mezzi ben pù risonanti (tv, giornali).
    Insisto: ciò che deve far pensare (non solo il PD) è la reazione che tutti i politici e i media al guinzaglio hanno di fronte a Grillo: mettono in luce solo il dito che indica la luna. Mi spiego: si parla della forma delle sue espressioni, evitando appositamente di controbbattere sui temi del comico. Forse è troppo faticoso, oltre che pericoloso, per chi non ne ha.
    Eppoi il peso politico di Grillo, mi dispiace, ma non possiamo definirlo nè io nè lei.
    Soprattutto, neanche il partito "delle primarie". Un partito che ha imbarcato tutto e il peggio di tutto (Mastella, i Pensionati, oltre che quasi 20 pregiudicati) pur di opporsi a Berlusconi, ora fa lo schizzinoso e erge muraglie per escudere un comico dalla valutazione popolare.
    La faccenda, per il PD, può essere seria. Un partito che sta perdendo mano mano consensi, oltre ad allontanarsi sempre più dal "popolo" si permette di escludere preventivamente un candidato dando così ragione ai poveretti urlatori di destra (Bondi, gasparri e compagnia bella) su fantomatiche "misure staliniste a sinistra". Mi sembra che più in basso non si possa andare.
    Così facendo aizzeranno sempre più le urla di Grillo, privando loro stessi della possibilità di liberarsi una volta per sempre di questo "fastidio". Non crede?

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  10. @Kemal

    Non prenderla come prendertela male, vorrei solo genuinamente chiederti perche' voti PD. E' difficile trovare gente che lo ammette..

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  11. SIGNOR DI TURI,
    mi ha fatto molto piacere ricevere un suo commento.
    Negli ultimi mesi ho molto seguito Bersani per esempio. Non le nascondo che dopo le elezioni dello scorso anno ho avuto uno slancio vedendo tutti i giovani (le giovani) entrati in parlamento ed ho cercato di dare anche io a Roma il mio contributo, ho messo a disposizione le mie competenze professionali per dei progetti concreti e non ho chiesto nulla in cambio...Ha sentito qualcuno ? Ha visto persona chiamare ? no, semplicemente perchè non faccio parte di nessun gruppo e non ho avuto nessuna presentazione ...
    Non sono più giovane, ho 40 anni, il circolo del PD vicino casa mia non riesco a distinguerlo dagli altri bar della zona dove gente variegata si incontra. Sono passato varie volte , me ne sono tornato bellamente a casa.
    Ho votato Zingaretti, oggi mi verrebbe da dire Zingaretti chi ? una sera alla festa dell’unità ho atteso qualche minuto in attesa che finisse di parlare con un signore per poterci parlare io e dirgli eccomi, voglio entrare, voglio dare una mano anch’io, poi sentito come stavano parlando e di cosa mi sono detto...no lasciamo perdere, Zingaretti chi l’ho lasciato li alla festa dell’unità.
    Penserà che queste sono conferme di quanto diceva lei nella sua risposta, l’immobilismo della sinistra per le cose concrete e l’attivismo quando invece si tratta di litigare o sparare anatemi contro la Serracchiani o Grillo.
    Ciò che vorrei dire invece è che se ci sono persone in grado come potrebbe essere Bersani magari appoggiato da una buona parte delle cariatidi , non sarebbe necessario ricorrere a rimedi Grilliani per interrompere questo circolo vizioso.
    Le faccio altro esempio : vede come come i vari Cicchitto (miserere nobis!), Gasparri ad ogni alito emesso da Di Pietro attaccano il PD perchè alleato con lui e si atteggiano a vittime di un ex giudice forcaiolo e giustizialista, nello stesso tempo Di Pietro però aumenta i consensi.
    Si immagina un Grillo ? farebbero le doppie vittime ed aumenterebbero i loro consensi.
    C’è dell’altro, Grillo non manifesta minimamente l’intenzione di essere accettato. Ha gestito il tutto come una provocazione dal principio attaccandosi ai cavilli formali come se la sua non candidatura dipendesse o no dall’iscrizione fatta nei modi e nei termini previsti.... Se secondo Grillo sono questi i requisiti credo proprio che non solo fa finta di non capire, ma conferma che era una provocazione.
    Bersani mi convince, indipendentemente dal genio che il PD un domani potrà partorire, se c’è ben venga avrà il suo tempo e modo di farsi strada altrimenti in questa gran confusione del PD con tutti i grandi problemi che lo affliggono ripartiamo da poche cose sicure : sappiamo almeno ciò che non vogliamo essere.
    L’esempio della Serracchiani è emblematico, l’hanno pietrificata prima che cominciasse la partita, può darsi ma è anche vero che non si manda a dirigere un partito una giovane ragazza forte di una modesta esperienza politica e di una solida rete su facebook....dovrà pur cominciare a farsi strada sul campo farsi le ossa. Vogliamo trattare la serracchiani come la Brambilla che è ministra ?
    Non sempre tutto si può fare...bisogna saper aspettare, bisogna saper dir di no, bisogna saper dire alle vecchie cariatidi che fanno i padri padroni col partito che adesso basta che è ora di cambiare e se è il caso come si dice dalle parti mie.....di raccogliersi lo spago e andar via per far largo ai nuovi...e meno litigiosi.
    A presto Signor Di Turi
    Saluti da Roma
    Kemal Bruzio

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  12. Guardi condivido ciò che dice parlando della necessaria eperienza politica che può vantare un Bersani e non possono farlo Grillo e la Serracchiani. Siamo d’accordo, pur avendo 20 anni non sono della schiera di quelli che "basta che siano giovani, fategli largo". Però dal volere gente inesperta a capo di un partito, a negargli dall’alto per diktat bulgaro la possibilità di candidarsi e esprimere le proprie idee mi sembra ce ne passi.
    I casi, ripeto, sono 2: o si ha paura di loro perchè si è privi di idee e quindi li si eslude allegramente dalla competizione, oppure li si fa entrare ad esporre le proprie idee, consci delle loro scarse possibilità di riuscita. Ma è pur sempre il popolo che decide. Non un partito che perde elezioni a catena e invece di rinnovarsi, impreca al cielo per le disgrazie ricevute. In un paese senza dimissioni succede questo ed altro.
    Che un Rutelli abbia ancora voce in capitolo, o che un D’Alema mascheri un amichetto e lo mandi al macero perchè non accetta l’idea di far altro a 60 anni dopo aver distrutto la sinistra a forza di bicamerali ed accordi con un corruttore.
    Eppoi riguardo Cicchitto, a me fa ridere l’importanza che gli si da quando danno utili (a loro!) consigli di alleanze al PD. E lo sa qual’è il bello? che un giorno si e l’altro pure il dal PD si levano voci che accolgono gli utili suggerimenti al disfacimento totale del partito. Così vediamo Letta e Rutelli o D’alema che dicono che Di Pietro non è un buon alleato. E’ come se lei compra una FIAT e va a chiedere al diretto concorrente PEUGEOT se la Punto è una bella macchina. Cosa pensa le risponderà PEUGEOT?
    Di Pietro e Grillo da soli non vanno da nessuna parte, e sono loro stessi a dirlo. Ecco perchè Grillo voleva influenzare il PD con le sue idee, per pubblicizzarle e metterle a disposizione di tutti. Se avesse voluto danneggiare il PD bastava candidarsi alle ultime elezioni con un suo partito, o con Di Pietro. Ma non mi sembra l’ abbia fatto.

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  13. Marino il programma l'ha presentato... e a dire il vero mi piace anche.

    Diciamo che se dovessi tornare a votare per il PD forse per Marino potrebbe valerne la pena.

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  14. Bravo, hai centrato la questione.
    Indipendentemente dal fatto chei modi di Grillo sfociano spesso nel volgare e nell'insulto, e questo rende meno incisive idee di base spesso giuste e condivisibili.
    Io ho rinunciato a priori a votare PD, da quando ho saputo che quando c'è da votare per aumentare gli stipendi dei parlamentari, guarda caso, sono tutti pronti a votare si, destra o sinistra che sia.
    La mia antipatia per Grillo è istintiva, ma questo non vuol dire che non debba avere la possibilità di partecipare alla vita politica, come in qualunque democrazia, e dire la sua.
    Ancora Bravo.
    Ade

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  15. Ognuno di noi deve fare quello che sà fare, Grillo sa fare il comico, non è che domani possa inventarsi di fare l'industriale o il politico. In quel caso vorrebbe dire che anch'io domani potrei fare il Presidente della Repubblica, ergo che la capacità e l'esperienza in politica non contano nulla. Un appunto ad un commento che ho letto, la Serracchiani non si può definire una "giovane ragazza", anche se veste e si comporta da teen ager è ad un passo dai 40. Come dire qualche anno in più della Gelmini, non facciamola passare per una fanciulla.

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